martedì 24 ottobre 2023

Riflessioni sull'uomo e sul mondo

 Riflessioni sulla Letteratura (2)

La Storia. Sfogliando un libro su Emilio Gadda -1893-1973- (=è stato uno scrittore e poeta. Dalla nativa Milano si trasferì a Roma dove collaborò a lungo con la Rai in programmi culturali) leggiamo che anche il fondamento del linguaggio è storia. Molto diversamente la pensava Benedetto Croce che -in linea teorica- riteneva che la poesia non debba mai convertirsi in una trama discorsiva (pragmatica). 

La storiografia lungo tutto il Novecento, però, si è data molto da fare a produrre manuali scolastici su presupposti idealistici in contrasto con la riforma scolastica di Giovanni Gentile. Negli anni settanta, la riflessione sul ruolo degli intellettuali nella società, influenzati dalla pubblicazione dei Quaderni del carcere di Antonio Gramsci, impresse alla letteratura la svolta di tipo sociologico. Da allora iniziò il ruolo della cultura progressista impegnata in primo piano nella battaglia delle idee nell'intento di recuperare le linee del realismo.

A monte, alle origini.

Già nell'XI secolo, in più località dell'Europa Occidentale, esistevano centri di insegnamento e di cultura, forniti di importanti biblioteche il cui fine non era tanto il libero pensiero bensì formare nuove generazioni di chierici (Uomini di studi e di cultura, letterati) attrezzati di buone conoscenze filosofiche e scientifiche e, però, non in continuità alla consolidata formazione monastica del sapere medievale. Iniziò il tempo degli studi approfonditi giuridici, delle arti sermocinali (=retorica, dialettica e grammatica). Era quello il tempo, ancora, delle novità che arrivavano in Occidente tramite le grandi civiltà bizantina ed araba, entrambi eredi della antica tradizione greca del sapere.

(Segue)


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