domenica 3 settembre 2023

Umanità in movimento

Ruolo dell’uomo nel 

corso dei millenni (3)

 L'uomo che diventa sedentario (non vivendo più esclusivamente di caccia e di raccolta occasionale dai campi) è dagli studiosi, in quel lontano Neolitico  (periodo generalmente individuato dai 12mila ai 10mila anni a.C.), ritenuto il primo essere stanziale

Il passaggio dallo stile di vita dell'uomo
cacciatore-raccoglitore a quello di uomo
stazionario  e produttore agricolo, con i conseguenti
cambiamenti socio-economici introdusse
anzitutto la domesticazione
di tante piante.




 Si tratta di un essere che molto lentamente nello scorrere dei decenni, dei secoli e molto probabilmente dei millenni, si è finalmente andato accorgendo che stabilendosi stabilmente in un posto, in un sito, può, combinando annualmente le risorse presenti nell'ambiente, abbandonare le costrizioni ed i rischi del continuo nomadismo, alla ricerca del necessario per sopravvivere. 

E' questa fase, ancora preistorica, una vera e propria rivoluzione, che in qualche modo butta le basi della socializzazione e della iniziale collaborazione comunitaria. Quelle iniziali esperienze agricole furono frutto di tante prove e relazionate all'ambiente ed ancora, ovviamente, alla non sempre ricorrente volontà innovatrice di quegli autori. Gli storico convergono che i primi tentativi di avviare l'agricoltura stabile avvennero in terre soggette ad allagamenti, rese più fertili perchè soggette ad allagamenti e ai depositi del limo/fertilizzante (Siria del Nord, area del Giordano, regioni umide della Cina, paludi di altre aree sia in Asia che nelle Americhe. Nelle zone umide gli esperimenti di quei primi -in assoluto- coltivatori lentamente cominciarono a funzionare; è fu il primo vero balzo in avanti dell'umanità.

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