domenica 10 settembre 2023

È domenica

 Riflessioni sul Cristianesimo

Pilastri della dottrina
sociale della Chiesa
sono: 
 (1) la dignità della
persona umana,
(2) il bene comune,
(3) la sussidiarietà,
e (4) la solidarietà
.



Il  Cristianesimo è definito “religione storica” in quanto nata è sviluppatasi nel contesto culturale e sociale interno all’Impero Romano possedendo tuttavia, sin dall’origine, una visione dell’uomo e del mondo lontana da quella allora dominante e pure molto diversa dall’attuale società occidentale. 

Quello cristiano delle origini è stato sicuramente un messaggio, o meglio un seme, caduto in realtà assolutamente agli antipodi (sassosi e spinosi) rispetto alla sua meta. Va comunque detto che esso non sorse con fini e mete in ottica socio-umani prestabiliti, ma sul solco antico-testamentario mirante a salvare vita e spirito, storia e fede, giorni e trascendenza. Quel suo mirare sui “poveri in spirito”, non è un messaggio sociale, come non lo è l’esortazione ad eliminare le distinzioni culturali, sociali e sessuali ( non c’è più giudeo ne’ greco, non c’è più schiavo ne’ libero, non c’è più ne’ uomo né donna… ).

Tante esortazioni simili sono tutte dichiarazioni con forte carica ideale e spirituale che hanno risvolti morali ed esistenziali concreti secondo la concezione unitaria biblica, che però successivamente la visione filosofica greca e sopratutto la moderna sociologia hanno trasformato in appello interiore.

Per il Cristianesimo ogni stato sociale o culturale ha la stessa dignità e San Paolo ai cristiani di Corinto scrive: “Ciascuno rimanga nella condizione in cui fu chiamato. Sei stato chiamato da schiavo ? Non ti preoccupare; anche se puoi diventare libero, profitta della condizione in cui sei”. Ed ancora per il Cristianesimo vale la comune dignità di ogni uomo, figlio dello stesso Padre, tutti amati dallo stesso Dio.

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