giovedì 17 agosto 2023

Un Personaggi

Vito Mancusoè un teologo italiano. È stato docente di teologia presso la Facoltà di filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011. Dal 2013 al 2014 è stato docente di "Storia delle Dottrine Teologiche" presso l'Università degli Studi di Padova. Dal 2019 insegna presso il master di Meditazione e neuroscienze dell'Università di Udine. Dal 2009 al 2017 ha collaborato con il quotidiano La Repubblica. Dal 2022 è editorialista per La Stampa.
Nascita: 9 dicembre 1962 (età 60 anni), Carate Brianza.




Vivere o esistere?.



Il verbo esistere esprime quello che indica la sua etimologia. Il verbo latino originario è formato dalla preposizione ex , che in questo caso significa “fuori”, e dal verbo sistere che significa “porre, collocare, collocarsi”, per cui ex-sister propriamente significa “venir fuori”. Esiste chi viene fuori. Da cosa. Dal vivere ordinario, dalla vita come catena, alimentare e di altro tipo, che ci tiene in vita tenendoci prigionieri. Oppure, per riprendere l’immagine antica di secoli, dalla vita come caverna, dove pure si è’ tenuti prigionieri, incatenati e con la faccia al muro, e stranamente felice di esserlo.

Pensare significa elaborare informazionì e tutti i viventi, per il fatto stesso di vivere, elaborano informazioni. L’elaborazione di informazioni in funzione della vita è prevedibile, circolare, ripetitiva; non è azione, è solo reazione, produce un pensare sostanzialmente prigioniero, termine che in latino si dice captivus perché la prigionia, oltre ad essere cattività a volte genera cattiveria. Il pensiero generato dalla e-sistenza costituisce invece un salto perché nasce dal collocarsi fuori, è il primo atto di libertà intesa come liberazione, è visione dall’alto, immaginazione creativa,  sogno, ideale, utopia.

Nessun commento:

Posta un commento