lunedì 28 agosto 2023

Paesi di Sicilia. Un paesino con poco più di mille abitanti


I piccoli paesi
di SICILIA
sono schiacciati tra
marginalità, intesa
non solo come
lontananza da servizi
e funzioni vitali
ma anche come
carenza di opportunità
di lavoro e di vita,
e nuovi fenomeni
migratori che
interessano soprattutto
giovani con buona
formazione
scolastica, di cui
quasi la metà è
donna.

Il fenomeno riguarda
 soprattutto i comuni
sotto i 5.000 abitanti




 Lo scorrere della vita 

in un paesino dell’entroterra.

La marginalità 

Vorremmo provare a fotografare sul blog la realtà di un piccolo centro della periferia siciliana, di quella periferia dove per arrivarci si rischia di rovinare l’automobile nuova che in tanti comprano a rate e quindi con sacrificio. Da ovunque si voglia arrivare, dal palermitano o dall’agrigentino, le strade provinciali sono un disastro e -proprio in quanto “disastro”- costituiscono uno dei ricordi indelebili di chi, per avventura, decide di fare “un salto” a Contessa Entellina.

A prescindere dalle strade provinciali, altri disastri -molto più gravi e quindi rischiosi li evidenziano le strade che nel tempo andato venivano definite “consortili”. In queste ultime mancano persino i cartelli a preannunciare l’intransitabilità totale, assoluta.

 Ancora più allarmante è la realtà umana, al punto che quel poco più di un migliaio di residenti effettivi ha, da decenni, come smarrito il senso della “cittadinanza repubblicana”. Nessuno possiede più’ la voglia di, non diciamo, protestare, ma di lamentarsi, di parlare del quadro di trascuratezza entro cui in tanti ci si trova. Ormai è assodato che lamentarsi o “protestare” non serve a niente. 

Fatalismo? Non sappiamo.

 La politica? Qui si sono svolte le elezioni amministrative, pochi mesi fa, con la presenza sulla scheda di votazione di un solo simbolo di lista. Non sapremmo dire se la lista fosse di destra, sinistra o qualunquista. Nessuno dei candidati ha manifestato pubblicamente fede per una o l’altra filosofia di prospettiva politica e di vita. Sono lontanissimi -d’altronde- i tempi in cui il termine “partito politico” significava visione e percorso politico-amministrativo differente e pieno di motivazioni rispetto ad altre formazioni avverse. La competizione fra gruppi ideali inevitabilmente, produceva partecipazione di massa, spesso passione e persino  “mobilitazione” per denunciare le sempre esistenti situazioni anomale ed ingiuste, e ovviamente alimentavano pure confronto franco fra i valori e le tendenze ideali di “destra”, “centro”, “sinistra”.

 Certo, alcuni amici evidenziano il lato positivo del vivere isolati, lontani dai rumori ed i frastuoni della città, ossia vivere il rapporto  ravvicinato  dei paesini, entro cui tutti conoscono tutti e dove tutti comunicano (in linea generale) fra loro amichevolmente e con l’uso del pronome “tu”.

*   *   *

 Avremo tempo di ulteriormente fotografare e registrare la vita di una piccola, e purtroppo in prospettiva minuscola, comunità’ che mostra di non accorgersi, o comunque di essere disinteressata rispetto al navigare in direzione del porto dell’inconsistenza politico-sociale rispetto al Paese, quello con la P maiuscola.

(Segue)

 

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