domenica 13 agosto 2023

Economia e Politica

L’inflazione mangia i risparmi e 

-in parte- retribuzioni e pensioni

L'inflazione vanifica
il potere di acquisto
di retribuzioni e
pensioni



Secondo l’Ocse nel 2023 i salari reali - quelli che tengono conto dell’inflazione e misurano della quantità di beni che i lavoratori possono comprare con la loro paga - in Italia sono calati del 7,5% su base annua. La perdita di potere d’acquisto è confermata anche dai dati Istat, secondo i quali nei primi sei mesi del 2023 la distanza tra la dinamica dei prezzi e quella delle retribuzioni supera ancora i 6 punti percentuali.

Il governo ha cambiato il metodo di calcolo di rivalutazione delle pensioni, creando delle  fasce:

==  100% sulle pensioni fino a 4 volte il minimo (2.102 euro) 

== 85% sulle pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (2.102-2.627 euro)

== 53% sulle pensioni tra 5 e 6 volte il minimo (2.627-3.152 euro) 

== 47% sulle pensioni tra 6 e 8 volte il minimo (3.152-4.203 euro) 

== 37% sulle pensioni tra 8 e 10 volte il minimo (4.203-5.254 euro) 

== 32% sulle pensioni oltre 10 volte il minimo (sopra 5.254 euro). 

  Anche per i locatari esiste la possibilità di aggiornare i contratti di affitto per non farsi schiacciare dal caro vita, a patto che sia prevista espressamente dal contratto d’affitto stipulato.

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