domenica 23 luglio 2023

Servizio Sanitario Nazionale. Segni di ... stanchezza?

Pagine e pagine di giornali da gran tempo si interrogano sul futuro del Servizio sanitario nazionale. Sono tantissimi gli osservatori e gli addetti specialisti del settore che si interrogano se il SSN potrà ancora continuare a garantire cure gratuite a tutti.

Il servizio sanitario pubblico,
fa i conti con liste di attesa lunghe,
il  costo elevato dei ticket e dei
farmaci e con un’assistenza
 territoriale che, più del passato,
 registra carenze e disservizi
dovuti ai lunghi tempi di
prenotazione.




 Il sistema sanitario italiano fu concepito dai partiti del primo centro-sinistra degli anni settanta del Novecento come "universalistico", ossia basato sull’articolo 32 della Costituzione («La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti»).

 Ai nostri giorni il dibattito verte sulla capacità del sistema di poter reggere ancora e di poter essere sostenibile (in relazione alla pesantezza dei costi) nel prossimo futuro.

I giornali segnalano che ai nostri giorni il "sistema"  risulta a) sottofinanziato, b) minato dalla crisi degli organici medici e infermieristici, c) alle prese con mille difficoltà malgrado la prova straordinaria che ha dato durante le fasi più acute della pandemia.

 In buona sostanza, se il governo non dedica l'attenzione dovuta al Servizio Sanitario nazionale c'è il rischio dell'implosione. 

  I cittadini, dal loro versante, si accorgono che a) aumentano le liste di attesa, anche per interventi "rilevanti", b) i Pronto soccorso esplodono con lunghe file di pazienti che osservano il turno, c) sul territorio i medici di famiglia sono sempre meno, d) il ricorso al privato sta diventando più che una scelta una via quasi obbligata. 

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