«Dove sono finiti tutti? Strade deserte, i pochi che si vedono vagano con lo sguardo perso, non hanno idea di dove sono e dove stanno andando. 48°, effettivi, no millantati, quel caldo che non ti fa sentire caldo, non ti fa sudare ma ti brucia, ti brucia la pelle, ti secca gli occhi e ti toglie il respiro. Tutti i bar chiusi, alcuni perché senza acqua, altri perché senza luce, altri ancora perché fuori ci sta la morte, cosa apro a fare? Catania senza gelati, senza granite, senza acqua fresca. Aeroporti chiusi, interi paesi e quartieri della città da giorni senza acqua e luce (immagina di stare dentro un forno senza poter accendere un ventilatore o farti una doccia), incendi che circondano case e devastano ettari di terreni, cenere, fumo, quel fumo che nella tregua della notte rimane sospeso li per ricordarci che no, non è normale tutto questo, non è vero che è estate e quindi fa caldo e d’inverno farà freddo».
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