mercoledì 26 luglio 2023

Eparchia e sede vacante

  Riflessione:

Intendere la "Liturgia del Rito bizantino".


A Piana degli Albanesi manca l'Eparca, il vescovo diocesano. Da meno di un mese è ufficialmente entrato
"in pensione" Mons. Gallaro. 

Dagli ambienti vaticani non è mai stato dato a conoscere come e perché questi, da vescovo appartenente alla tradizione bizantina, al di fuori dal territorio pertinente e pure all'interno del territorio, potesse celebrare e vestire alla "romana" e celebrare alla romana.

Dal Vaticano II in poi Chiesa Cattolica e latinità non possiedono più alcuna coincidenza. Lo studioso Olivier Raquez, in più circostanze ha tenuto ad evidenziare che dal dopo Concilio  gli usi e le ritualità orientali, e specificatamente quelle dei "bizantini",  da usi e riti tollerati al fine di consentire una economia  pastorale  da parte della Chiesa Romana,  che fino ad allora si identificava appunto con la latina e puntava esclusivamente a mostrarsi come tale in termini di visibilità, non vige più. 

 Il Vaticano II ha portato a comprendere  la "Chiesa" come "Chiesa di Chiese" e la cattolicità come  ricchezza alimentata dalle tante "differenze" delle singole Chiese all'insieme dei beni e dei valori condivisi da tutti. 

 Conclusione: A Piana serve un Vescovo della tradizione bizantina, se e' vero che l'Eparchia negli anni 30' del Novecento è stata istituita come tale, ossia in quanto Eparchia di tradizione bizantina.  Il dubbio però sussiste osservando la foto.

 Servirebbe, se ha un senso quanto ha scritto Oliver Raquez, un Vescovo della tradizione bizantina, che stando alle conclusioni conciliari faccia parte integrante della complessiva “cattolicità". Un Eparca che si senta realizzato in quanto Eparca e non ricorra mai a travestimenti.

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Scrive p. Olivier Raquez ad apertura di un suo diffuso libro,

che ci proponiamo -in molti suoi tratti- di riportare sul Blog:


Le celebrazioni liturgiche hanno degli aspetti svariatissimi, corrispondenti alle innumerevoli necessità della vita umana e cristiana. Una di queste esigenze è santificare ogni momento del tempo. A questo scopo, la Chiesa ha creato dei sistemi di preghiera organizzati secondo i diversi cicli del tempo. Il ciclo maggiore è quello dell'anno liturgico, ma esso viene completato e integrato da altri, specialmente da quello settimanale e quotidiano. 

La breve nota introduttiva e’ ripresa dal libro di Oliver Raquez;  il blog,  si propone di soffermarsi sui cicli liturgici, su come  sono nati e si sono poi sviluppati nelle Chiese bizantine.

(Segue)

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