venerdì 28 luglio 2023

Eparchia e sede vacante

Riflessione:

Intendere la "Liturgia del Rito bizantino” con Olivier Raquez


La preghiera continua:

 Il Cristiano non conosce due padroni. Nessuna parte della sua vita sfugge alla presenza del Signore, di modo che ogni momento della sua esistenza viene illuminato e trasformato 
dalla grazia divina. Detto principio e’ il fondamento della legge anti legalistica della cosiddetta “preghiera continua”. Essa ci fa superare  ogni formalismo  e ci assicura un contatto costante, cosciente o incosciente, con la fonte vera della nostra vita. Tale norma e’ anche uno dei principi basilari dell’anno liturgico  e gli assicura la sua continuità e la sua unità di fondo. Viene affermato ad esempio in questo inno del vespro della Pentecoste: “Nei tuoi atri  inneggerò a te, Salvatore del mondo, e adorerò  in ginocchio la tua invita potenza: la sera, al mattino, a mezzogiorno e in ogni tempo, ti benedirò, o Signore.

Il Vangelo del 1’ settembre, giorno dell’apertura dell’anno ecclesiastico bizantino, ne illustra il significato globale. Si tratta di ascoltare la parola e di ricevere la vita da Colui che afferma realizzare profezia: “Lo Spirito del Signore  e’ sopra di me: per questo mi ha consacrato con l’Unzione e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione  e ai ciechi la vista, per rimettere in libertà’ gli oppressi e predicare un anno di grazia del Signore”. (cf Lc 4,18-19).

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Sul blog non stiamo avviando un corso di Liturgia. Stiamo provando di ricordare, a noi stessi, che a Piana degli Albanesi servirebbe  un vescovo che conosca e apprezzi la tradizione Cristiano-bizantina e che nel corso del suo mandato visiti periodicamente parrocchie e parrocchiani della ritualità bizantina e di ritualità romana.



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