domenica 14 maggio 2023

Alle radici dell'Umanità (18)

L'uomo Abramo

 Abramo in quanto cresciuto a Ur, probabilmente apparteneva ad una famiglia che venerava gli idoli della regione, le divinità protettrici di Ur.  La Bibbia tiene però a comunicare che egli obbedisce al Dio invisibile senza esitare, sebbene non conosca ancora la meta finale.

ll libro della Genesi è il primo libro del
Pentateuco (cinque libri; in origine tutti in un
unico rotolo: la Torà) e tratta delle origini
dell’universo, del genere umano, del peccato
originale, della storia dei patriarchi prediluviani,
della chiamata di Abramo fino alla morte di Giacobbe.

Il libro fu attribuito fino a tempi recenti a Mosè,
 così come del resto tutto il Pentateuco, ma in
realtà venne composto più tardi del tempo
 di Mosè, e non da una medesima mano.

Genesi è il tentativo di dare risposte
agli interrogativi dell'uomo: il cosmo,
la vita e la morte, il bene e il male,
l'individuo e la società, la cultura e la
religione.



 Durante il periodo di entrata in Egitto, necessario per affrontare l'avvenuta carestia nella terra di Canaan, nel superare il confine egli viene preso dall'ansia. Gli egizi hanno un alto tenore di vita e sono amanti dei piaceri ed egli è consapevole della bellezza di Sara, sua moglie. Teme di poter essere ucciso nel caso che quei soldati restino infatuati di sua moglie ed arriva a dire a lei: "Dì, dunque che tu sei mia sorella, perché io sia trattato bene per causa tua e io viva grazie a te" (Genesi 12,13.

 Di fatto le milizie del faraone fecero tantissime lodi di Sara al Faraone al punto che questi ordinò che essa fosse condotta nella sua sede. Quella situazione ad Abramo rese molto bene in termini di greggi e armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli (Genesi 12,16).

  Gli storici hanno provato a dare un fondamento storico a questi passaggi bibblici e, ordinariamente, li collocano -con ogni probabilità- nel Medio Regno (2040-1640 a.C.) e, sempre con ogni probabilità, durante il regno di Sesostri I (1971-1926 a.C.), nonostante manchino prove letterarie o archeologiche. Il periodo del Medio Regno fu per l'Egitto tempo di grande rinascita artistica, testimoniato da sculture e letteratura pervenuta fino ai nostri giorni.  Gli studiosi -ancora- ritengono questo racconto, jahvista (=una delle ipotetiche fonti del Pentateuco, assieme a Deuteronomio e alle fonti Elohista e Sacerdotale), ed il tema, al punto 20, vuole verosimilmente celebrare 1) la bellezza dell'antenata della razza, 2) l'abilità del patriarca, 3) la protezione che Dio accorda a tutti e due. Con ottica diversa può anche additare un'età morale in cui la coscienza non riprova sempre la menzogna e in cui la vita del marito valeva di più dell'onore della moglie. L'umanità, guidata da Dio, ha preso, avrebbe preso, coscienza della legge morale solo progressivamente.

  Dio -comunque- punisce lo stile di vita del Faraone mandando  quelle che sono definite le "dieci piaghe d'Egitto". Quando il Faraone si rende infatti conto delle ragioni di quel flagello (=sciagura collettiva) convoca Abramo e gli chiede: "Perché non mi hai detto che era tua moglie?" . Il testo non dice cosa rispose Abramo, però sappiamo che il Faraone dispose: "Eccoti tua moglie: prendila e vattene" (Genesi 12,18-19). Abramo potrà, quindi, lasciare l'Egitto con tutti gli averi che aveva conseguito, "molto ricco in bestiame, argento e oro" (Genesi 13,2). Con quei beni potrà dare le fondamenta ai discendenti e alle tribù di Israele. 

  Tutti quegli armenti -arrivati nella terra di Canaan-  creano difficoltà agli approvigionamenti idrici e Abramo decide di separare il suo bestiame da quello del nipote Lot (figlio di suo fratello). Lot sceglie le terre migliori dello zio (la valle del Giordano) cosicchè egli si situa nella regione delle Querce di Mamre, poco distante dalla città di Hebron, da dove era partito in direzione dell'Egitto. 


Nota:

 La lettura e soprattutto l'interpretazione di gran parte della Bibbia, per gran parte delle odierne società,  appare come un insieme fantasioso di eventi mirabolanti, sembra di essere immersi in un mondo di turpitudini. Eppure in tanti nel mondo vi scorgono un impianto logico e solido.

  Per noi genti del terzo millennio, che amiamo la libertà, probabilmente dovrebbe conseguire che la convivenza comunitaria, attualmente a rischio dell'uso di armi nucleari, va regolamentata attraverso norme e precetti moralmente fondati e condivisi. Ed il testo biblico proporrà infatti, in seguito, la necessità della "Legge", che arriverà con Mosé.

  L'uomo vuole essere libero sulla propria terra (..Ucraina) e, nella logica biblica, prima ancora della libertà viene però il bisogno di riconoscerci tutti esseri umani, esseri viventi. La Bibbia vorrebbe probabilmente mostrare quanto faticoso sia il cammino dell'uomo verso la conquista di solide regole morali, sociali, solidali e legali, e comunque mai acquisite una volta per tutte.

(Segue)

I Tempi scientifico-storici (ripresi da National Geographic)

  Circa 1971  a.C.         Circa 1960 a.C.           Circa 1950 a.C.           Circa 1950 a.C.                Circa 1900 a.C.

 Inizia il regno del        L'Egitto amplifica i        L'esercito egizio            Viene sviluppata                  Ur entra nel

Faraone Sesostri I        confini fino alla            conquista Canaan          la ruota a raggi                periodo del suo

       in Egitto            Seconda Cateratta                                                                                            declino finale

                                        del Nilo

Leggi pag. 1     Leggi pag. 2    Leggi pag. 3   Leggi pag. 4   Leggi pag. 5  Leggi pag. 6 Leggi pag. Leggi 8Leggi 9, Leggi pag. 10 Leggi pag. 11 Leggi pag. 12  Leggi pag. 13 Leggi pag. 14  Leggi pag. 15  Leggi pag. 16  Leggi pag. 17

(Segue)

=  =  =  ^  ^  ^  =  =  =

 Il credente cristiano: 

Pavel Nikolèjevic Evdokimov

dal testo "Teologia della Bellezza"

 Ogni simbolo, nel senso liturgico, contiene in sé una certa presenza del simbolizzato la cui realtà-limite è il Nome di Dio. Dio è presente nel suo nome, luogo teofanico per eccellenza. Perciò ogni nome, nella mentalità giudaica, contiene il senso e il destino della persona o cosa che lo porta. Quindi l'immagine parabolica non è mai fortuita; tra l'immagine e ciò che essa indica esiste una certa conformità, parentela, somiglianza. Così la terra e il cielo non solo prefigurano i nuovi cieli e la nuova terra del Regno, ma sono il sostrato del cambiamento futuro e, per anticipazione, lo sono già parzialmente benché invisibilmente. Parimenti, nella cena del Signore, prima della sua Risurrezione, per anticipazione, il Cristo offriva agli apostoli il suo sangue  e la sua carne. Il quarto vangelo è forse più storico, più carnale nel senso semitico della Bibbia che non i sinottici, perché decifra più profondamente tutte le manifestazioni del Verbo fatto carne.


Nessun commento:

Posta un commento