giovedì 13 aprile 2023

Problema pensioni. Ogni governo che arriva si ritrova a ....

 Documento di economia e finanza

Stando al Documento di economia e finanza nel prossimo triennio 2024-2026 il prodotto interno lordo corrente (di quest'anno) crescerà dell’1% su base programmatica e dell’1,5% nel 2024

 Lo scenario tendenziale vede il pil (prodotto interno lordo) crescere dello 0,9% nel 2023 e dell’1,4% nel 2024. Restano confermati gli obiettivi di indebitamento netto presenti nel documento del novembre passato: 4,5% nel 2023, 3,7 nel 2024, 3 nel 2025, fino al 2,5 nel 2026 La stima di deficit tendenziale per l’anno in corso è posta al 4,35% del Pil. 

 Nonostante i numeri non rassicuranti il governo promete (o forse immagina) una riduzione dell’Irpef ma anche nuove forme di flessibilità nell’età pensionabile. 

   Si stanno vagliando interventi in favore di famiglie e imprese. 

  Il Def tiene conto di un quadro economico-finanziario che rimane incerto e rischioso a causa della guerra in Ucraina, di tensioni geopolitiche elevate, del rialzo dei tassi di interesse ma anche per l’affiorare di localizzate crisi nel sistema bancario e finanziario internazionale. In questo contesto, l’economia italiana continua a mostrare una notevole dose di resilienza e vitalità» così sta scritto nel documento. Per quel che riguarda la pressione fiscale, il Def prevede che dovrebbe passare dal 43,3% nel 2023 al 42,7% entro il 2026.

«A fronte di una stima di deficit tendenziale per l’anno in corso pari al 4,35% del Pil, il mantenimento dell’obiettivo di deficit esistente (4,5%) permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima attuazione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi a valere sull’anno in corso», annuncia il ministero dell’Economia. «Ciò sosterrà il potere d’acquisto delle famiglie» e allo stesso tempo, «contribuirà alla moderazione della crescita salariale» contro «una pericolosa spirale salari-prezzi».

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, in materia di riforma fiscale conferma di voler avviare la riduzione delle aliquote Irpef, che dovrebbero scendere da quattro a tre, già dal 2024. Se queste risorse non saranno disponibili nel bilancio, le coperture si dovranno trovare nell’ambito della riforma stessa col taglio delle tax expenditure (=ossia,le agevolazioni e le esenzioni fiscali attualmente esistenti).

Pensioni

L’entrata in vigore di Quota 41, ossia la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica probabilmente sarà rinviata. 

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