domenica 16 aprile 2023

Cosa conosciamo di Santa Maria del Bosco? (6)

 Mariny Guttilla è professore associato di Storia dell'arte moderna nell'Università di Palermo. 

Dal volume "Tesori ritrovati -1968-2008", da essa curato, ci piace estrapolare il testo 

"A proposito di Eleonora ed oltre".  Parte II° 

Eleonora d'Aragona, simbolo di una famiglia regnante, rappresenta un momento altamente significativo della storia siciliana; cioè quello del lungo legame  politico e culturale che unì il regno di Sicilia alla corona spagnola, unificata da Carlo V nel secolo XVI. Espressione tra le più caratteristiche di quel legame secolare -da cui derivò la dinastia siciliana- fu la presenza nell'isola dell'aristocrazia militare aragonese e dei mercanti catalani, maiorchini e valenzani, che godettero di privilegi doganali e -in specie a Palermo- ebbero la sede dei loro consolati.

Una delle conseguenze più rilevanti dell'unione con la Spagna  fu il ruolo centrale dell'isola nel bacino mediterraneo, tramite il rapporto con le popolazioni rivierasche e gli interessi economici lungo le rotte mercantili. Non solo ne uscì rafforzata la centralità politica, ma anche la componente sociale dell'aristocrazia dirigente: il ceto mercantile tese a radicalizzarsi nel territorio con l'acquisto di feudi, mischiandosi all'antico baronaggio e costituendo insieme  -nobiltà autoctona e aristocrazia militare  di ceppo iberico- il primo nucleo di una "identità siciliana", autonoma ed interagente con i popoli del Mediterraneo; aperta ad un canto ai rapporti con le marinerie delle nazioni genovesi e pisane, dall'altro ai traffici dell'Oriente bizantino e islamico. 

L'incontro tra culture diverse e la tolleranza tra popolazioni di nazioni  rivali commercialmente - e nonostante le inevitabili contese belliche- è il segno più rilevante della specificità mediterranea dell'isola, ed insieme, una delle eredità più alte che il passato abbia lasciato all'Occidente moderno.

E' questa eredità -d'arte e di storia, di tolleranza e di cultura- che la Sicilia può riproporre e avvalorare in un momento in cui le ragioni della politica si intrecciano con i fanatismi, l'integrazione raziale con le storture della discriminazione fra i popoli. Mentre, d'altro canto, l'apertura a nuove culture e società dalle radici diverse può contribuire a scioglierea quella perenne nostalgia dell'isolamento in cui talvolta in alterni momenti della storia si compiace di adagiarsi una società -come quella siciliana- che, invece, proprio da tale condizione dovrebbe prendere le distanze, avendone nel tempo derivato origine  e radicamento di fenomeni criminali.

Il recupero della memoria di un'antica tradizione, nata all'insegna dell'unione e degl'incontri fra culture diverse del Mediterraneo, proseguita in quella fucina-laboratorio di scambi culturali ed artistici che fu l'abbazia- mai isolata dal contesto europeo e mediterraneo - è una delle intenzionalità più profonde che questa mostra nel segno e nel ricordo di Eleonora si prefige.

(Mariny Guttilla)

   

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