lunedì 17 aprile 2023

Abbondanza e povertà. Riflessioni sulla società, sulla politica, sull'amministrazione (1)

 I dibattiti e gli scontri politici su come affrontare il problema della povertà nei paesi dell'Occidente sono lontani dal venir meno. Il progresso economico, che sicuramente dal secondo dopo-guerra ha investito l'intero Occidente, non ha affatto risolto il problema "povertà" di larghe fasce di popolazione. Nel nostro Paese  pur essendo migliorate da qualche decennio in qua le condizioni socio-economiche delle famiglie è palese che un nucleo di quattro persone che conta su un solo stipendio non riesce a convivere con le "promesse" che la società di consumo prospetta. E non affrontiamo, per intanto, il fenomeno emigrazione che ha svuotanto tanti centri abitati dell'interno della Sicilia, Contessa Entellina forse più consistentemente rispetto ad altri paesi.

La situazione di disaggio sociale si coglie comunque con maggiore evidenza nelle città che nei centri agricoli e di periferia. Il sistema economico occidentale, più efficiente di altri per certi aspetti,  riflette e mostra la dicotomia (=suddivisione in due parti) tra la quasi opulenza di tanti, dei tanti, e lo stato di bisogno (=di disaggio) di tanti altri che convivono sostanzialmente all'interno delle circoscrizioni provinciali e regionali.

La Politica ha il compito ed il dovere, nella visione e nella cultura dell'Occidente, di intervenire con "proposte" risolutive. Esistono quindi gli aiuti alle famiglie bisognose (sussidi, alloggi popolari ...) che però non risolvono il problema. In anni più vicini i governi hanno provato con incentivi economici temporanei mirati -nelle intenzioni- ad introdurre  vasti strati di società nel mercato del lavoro. Il bilancio consuntivo delle tante "buone volontà" di taluni politici che si presume possiedano vista lunga non pare che abbiano raggiunto gli effetti desiderati. Tantissima gente, nel nostro Meridione continua a vivere sotto la soglia di povertà.

Nel 2023 cosa significa essere poveri? La povertà si riduce con gli aiuti materiali, con immissioni di stanziamenti pubblici o sopprimendo i meccanismi perversi all'interno della società che fanno persistere lo status quo? Sono, assieme a tante altre, le domande che già trecento anni fà si chiedeva Adam Smith, il padre della scienza economica. 

Su questa panoramica politico-sociale dedicheremo alcune pagine sul blog.


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