venerdì 24 marzo 2023

La Riflessione. Paesi che vai linguaggi che trovi

 L'eredità araba in Sicilia

 Gli arabi hanno portato nell'isola cultura, poesia, arte, scienze matematiche, mediche e astronomiche; monumenti e architetture che oggi sono tra i più importanti Siti dell'Umanità (UNESCO). Così recitano ancora oggi molti "accompagnatori turistici, che guidano i visitatori stranieri per le strade di Palermo.

Il Palazzo della Zisa è il monumento
meglio conservato della cultura
islamica in Sicilia. Fu la residenza
estiva dei re normanni di Palermo. 


 Pure i  libri di Storia informano sull'ingegnosità portata in Sicilia dagli arabi nei secoli conclusivi del primo millennio. Ancora ai nostri giorni il dialetto siciliano conserva parecchie tracce dell'apporto linguistico introdotto da loro.

 La presenza araba nell'Isola si caratterizzò nelle molteplici opere che avevano a che fare con l'acqua e ancora oggi nell'Isola continuiamo ad usare:

-favava: che sta a significare sorgente.

-gebbia: struttura dove si raccolgono acque per l'irrigazione degli orti; acque che sono state drenate a monte.

-giurane: rane di colore verde smeraldo che stanno prossime alle gebbie.

-naca: fosso che può rinvenirsi in un corso d'acqua, a modo di riserva idrica.

-saia: canale in muratura  per canalizzare l'acqua irrigua.

-margiu: terreno intriso di acqua stagnante.

-zagara: è il fiore degli agrumi.

-tumminu: unità di misura per i cereali e pure per le supoerfici agricole,

-cafisu: contenitore di liquidi (acqua, olio ...).

-giarra: contenitore di liquidi (olio..)  in terracotta.

ed ancora molte altre parole...

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