Processione delle Icone nella prima domenica di Quaresima |
In ricordo del ristabilimento del culto delle icone, si svolge una breve processione nei pressi delle chiese con le icone che si trovano in chiesa e con quelle portate dai fedeli dalle loro case.
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Nella decima lezione sulla concezione cristiana che Pavel Florenskij tenne tra il mese di agosto e il mese di dicembre 1921 all'Accademia teologica di Mosca si concentrò sulla ricerca di una collocazione storico-culturale e sui presupposti logici per la rifondazione di una concezione cristiana ed ecclesiale del mondo. Era quello il tempo di smobilitazione delle istituzioni della Chiesa in Russia, tante delle quali vennero trasformate in musei. Era un periodo in cui, i credenti in segreto e nelle proprie case riscoprivano il valore delle icone.
In una lunga riflessione sull'icona Florenskij ebbe a scrivere: "...Vorrei trattenermi un pò sul concetto di icona. Secondo quanto stabilito dal Concilio ecumenico si tratta di un'immagine che rammenta l'Archetipo. Noi veneriamo le icone, bruciamo l'incenso davanti a loro affinché la riverenza giunga fino all'Archetipo. Si tratta di terminologia platonica. L'Archetipo non è pensiero, "idea" concepita come astrazione di una rappresentazione, ma realtà spirituale, quell'essenza spirituale che rende santo il santo stesso,quella forza che modella la sua figura spirituale e il suo organismo, che risplende nel suo sembiante, nel sembiante che vediamo attraverso lo strato superficiale del suo corpo. L'immagine è in primo luogo energia del corpo santo, in secondo luogo ciò che un artista coglie dell'essenza del santo.
Osservando l'immagine, l'intelletto -punto cruciale dell'essere spirituale, nel significato dei Santi Padri- si innalza dall'immagine all'Archetipo, secondo quanto ha stabilito il Concilio ecumenico, attraverso la reminescenza. . . .".
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