Alcune faglie sono giudicate più pericolose come quella ben nota e da tempo sotto osservazione a sud di Istanbul, per la quale i dati raccolti dicono che un giorno si romperà generando un serio terremoto.
Nella successione degli eventi il 1939 rimane un punto di riferimento sul quale i sismologi di tutto il mondo stanno concentrando anche oggi l’attenzione. Un sisma con magnitudo 7.8 (la stessa dell’attuale) colpì Erzican nella Turchia orientale provocando l’imponente numero di 33 mila vittime mentre la città fu quasi rasa al suolo. Allora si verificò la rottura della faglia nell’Anatolia settentrionale per oltre mille chilometri andando quasi da un’estremità all’altra del Paese innescando una serie di terremoti violenti nei successivi 60 anni.
Ed intanto i media parlano di oltre 9.500 morti già accertati in Turchia.
La Siria di Assad finora non autorizza accesso agli aiuti internazionali.
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