Il lungo cammino per l'affermarsi ell' Io.
Nel pensiero rinascimentale cominciarono a scorgersi (ne abbiamo già fatto cenno) concezioni molto differenziate sull'Io: c'erano dubbi sul valore della ragione con al seguito una sorta di offuscamento tra i confini delle diverse facoltà che alla ragione stavano sotto.
Nei discorsi religiosi cominciavano a farsi largo i riferimenti al "cuore":
-Calvino, pur arrovellandosi, non riusciva ad assegnare un posto al cuore nella gerarchia dell'ordine medievale;
-Johann Arndt, (Vero Cristianesimo, 1606) nel cuore vedeva la sede del peccato e nel contempo del pentimento e della fede;
-Francesco di Sales vi vedeva la "fonte di tutte le nostre azioni";
-Pascal, ha sintetizzato in una celebra frase il suo pensiero: "il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce".-Richard Hoocker, nel cuore intravede la sorgente della "pietà" e contemporaneamente del pensiero. Nella sua opera "Of the Laws of Ecclesiastical Polity" scrive: Quello che mi propongo è di risolvere la coscienza e dimostrare per quanto posso quello che in questa controversia il cuore deve pensare, se vuol seguire la luce di un giudizio sano e sincero".
Ad occuparsi del "cuore" non furono solamente i religiosi; Robert Burton, saggista inglese (1577-1640), sull'Anatomia della malinconia (1621) scrisse che il cuore non è solo "il Sole del nostro corpo, il re e unico comandante di esso" ma anche " sede e organo di ogni passione e affetto".
Nel cuore cominciò a vedersi l'elemento essenziale per la vita; il nucleo dell'essere umano, la cui qualità pervade tutto intero l'individuo, dando esso vita allo stesso tempo alla mente, alla volontà, alle passioni e al corpo.
Da queste ultime riflessioni ora ricordate ebbe luogo un più che profondo "mutamento culturale".
Il nuovo modello non era più di tipo gerarchico fra la mente e l'anima. Montaigne si indirizzerà per l'unità dell'anima e del corpo.
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Nostro proposito finale è di arrivare al modo di pensare di oggi, in Occidente. Il lettore paziente dovrà, se vorrà, seguirci fino in fondo.
(Segue)
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