giovedì 17 novembre 2022

Universo e Scienza. Tutti siamo chiamati a leggere la realtà (2)

Dall'Astronomia delle origini 

alla Scienza dei nostri giorni

Soffermandoci alle indagini astronomiche (studi sperimentali e teorici) gli scienziati distinguono più tappe sullo sviluppo della "S-c-i-e-n-z-a". In un primo tempo si sono avuti sviluppi e conoscenze anteriori all'avvento del cannocchiale, quando con le osservazioni ad occhio nudo (... astronomia di posizione)  venivano immaginate evoluzioni del Sole, delle stelle e delle Galassie più di ordine fiolosofico che scientifico.

Con l'introduzione del cannocchiale (quindi con Galileo) il campo di indagine dell'uomo si estese ad un numero sempre crescente di oggetti, aumentando la precisione dei dati e fermo restando la natura e gli "oggetti" di indagine. E' comunque dal 1800 in poi che si ha il grande salto verso la più dettagliata indagine del cosmo, quando lo spettroscopio viene accoppiato al cannocchiale. Da quel momento inizia l'indagine sistematica sulla "costituzione fisica" delle stelle e viene avviata la disciplina dell'astrofisica (=composizione fisica degli astri, corpi quindi che non possono ad oggi essere analizzati direttamente in laboratorio). Ad oggi l'astrofisica conferma la presenza in ogni corpo dell'Universo degli stessi elementi chimici esistenti sul nostro pianeta, sulla Terra.  Questa asserzione smentisce l'affermazione del filosofo francese Auguste Comte che (nel 1815) asseriva che l'uomo non sarebbe mai arrivato a conoscere "in termini scientifici" la natura della "costituzione stellare".

Le tecniche "radio"  e "radar" che si svilupparono per ragioni di guerra (1939-1945) sono state in seguito applicate in modo sistematico in campo "astronomico" e hanno consentito di avviare gli studi di "radioastronomia". Questi hanno poi reso possibile scandagliare le lontane "regioni celesti" grazie all'ampliamento della "banda di lunghezza d'onda" tanto lontano da poterne persino interpretare correttamente molte osservazioni sperimentali.

In anni più recenti a noi il "dominio osservativo" degli scienziati è stato ulteriormente esteso con l'avvento di cosiddetti "palloni", "razzi" e "satelliti" che superano le limitatezze dell'osservazione da terra in conseguenza degli "assorbimenti" prodotti dall' "atmosfera terrestre".

Sappiamo, a questo proposito, che  l'atmosfera terrestre, nell'ottica "biologica" ci protegge dalle "radiazioni" nocive e mantiene sulla Terra condizioni climatiche idonee per la "vegetazione", la "vita animale", e nello stesso tempo costituisce per gli studiosi (gli astronomi) un grande ostacolo perché impedisce lo studio dello spettro elettromagnetico;  lo studio della "zona ultravioletta" dello spettro  ha, comunque fornito informazioni su ciò che avviene nei cosiddetti "venti stellari" e nelle cosiddette "perdite di massa" di molte stelle osservate.

La conoscenza acquisita via via dell'universo ha inoltre sortito la nascita di nuove branche dell'astronomia e ampliato i campi di ricerca classici sul "Sistema Solare".

(Segue)

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