Tuttavia a Contessa E. nessuno ritiene si tratti di grave perdita.
La politica si mostra indifferente.
Eppure: M. de Cervantes, Don Chisciotte, Milano, Garzanti, 2000, parte II, cap. XVI.
Scriveva:
* * *
"Il grande Omero non scrisse in latino, perché era greco, e anche Virgilio non scrisse in greco, perché era latino. In conclusione, tutti i poeti antichi scrissero nella lingua che succhiarono col latte, e non andarono a cercare quelle straniere per esprimere l'altezza dei loro concetti: pertanto, stando così le cose, sarebbe giusto che tale usanza si estendesse a tutte le nazioni e che non si disprezzasse il poeta tedesco perché scrive nella sua lingua, nè il castigliano e neanche il biscaglino che scrive nella sua".
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Spesso si sente dire dai contessioti che ormai non c'è più niente da fare. Non lo credo affatto. I contessioti semplicemente devono capire che se "domani"ci sarà ancora la possibilità di essere "Comune" e non frazione di..., di avere le scuole e i servizi essenziali una seria motivazione su cui puntare sarà la tutela delle minoranze etno-linguistiche. Preservare ed incentivare l'uso gluhës arbëreshe, vederla come una delle condizioni essenziali per l'esistenza stessa di Contessa Entellina è l'unico modo per affrontare il problema.
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