sabato 1 ottobre 2022

Perché ci ricordiamo di ...

 Metternich


Il principe austriaco di Metternich, a suo tempo, fu il tessitore della "Santa Alleanza" del periodo post-napoleonico. Non fu insomma un innovatore in quei primi decenni dell'Ottocento puntando egli verso la Restaurazione precedente le imprese del Buonaparte.

Eppure ci è venuto in mente in questi giorni assistendo a come gli stati dell'Occidente osservano e decidono sulla vicenda "Ucraina". Si indicono incontri, vertici, e si emettono documenti per frenare la dittatura, quella russa, dal puntare a risolvere questioni che sono politiche con gli strumenti della guerra e della minaccia (persino nucleare).

Metternich, sia pure da scontato conservatore ma uomo realista, guardava agli eventi della Storia con oggettività e non con gli occhi rosa dei faciloni, che dalla Storia non riescono mai a raccogliere nulla.

Questa affermazione ci ha lasciato quel principe: "Le Conferenza per la pace e per il disarmo sono quelle riunioni di politici in cui gli stessi politici decidono quando si terrà la prossima conferenza ...".

E' proprio così, i politici dei nostri giorni per la questione ucraina si incontrano, discutono, analizzano, emettono comunicati e ... decidono di rivedersi ad una prossima data. Tornati in patria ognuno decide ciò che conviene, singolarmente, a ciascun politico-governante per il proprio paese (leggi Orban, e non solo lui..., tutti). I dittatori alla Putin, si accorgono del comportamento "e delle vere attese dei paesi democratici", e soprattutto hanno letto i libri di Metternich.

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