lunedì 10 ottobre 2022

Medio Evo e Castelli. Riflessioni sulla natura e sul territorio che raramente sappiamo leggere ed interpretare (4)

Beni culturali e memoria storica

E' in corso la 23esima edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli. Fino al 16 ottobre con la onlus Istituto Nazionale Castelli si tengono in più parti d'Italia visite guidate, convegni e dibattiti. 

Obiettivo dell'iniziativa è far conoscere le architetture fortificate che in tutta Italia sono -e si propongono di essere sempre più- oggi anche un volano per il turismo e per la vivacità culturale.

Il tema della 23esima edizione delle Giornate Nazionali dei Castelli è la sostenibilità di queste architetture e il loro paesaggio, declinate a partire dall’accessibilità. Quest’anno sono stati aperti ulteriori 62 siti, alcuni dei quali mai accessibili prima e ancor meno valorizzati. 


I castelli in linea di massima -in Sicilia- sono tutti di proprietà pubblica e risalgono all’età Normanna. Secondo gli studiosi costituiscono quasi tutti un ampliamento di una precedente fortificazione, del' IX-X sec. d.C., ossia del periodo bizantino.

  Molti si trovano allo stato di  ruderi (e' il caso di Castello Calatamauro) e tuttavia anche questi sono tornati al centro degli interessi delle comunità locali e dei privati cittadini che ne promuovono la tutela e la valorizzazione. 


 Tantissimi, ruderi o meno, in tempi piuttosto recenti sono stati, con decreto di vincolo, avviati a più o meno importanti lavori di consolidamento, finalizzati all'accessibilità in sicurezza e alla auspicata valorizzazione dei siti.

 Ad occuparsi della valorizzazione sono associazione, che dedicano impegno sia sul fronte di veri e propri interventi volontari di pulitura e manutenzione del sito, sia su quello della valorizzazione attraverso la partecipazione ai diversi bandi specifici per il settore.

  Lo stesso PNRR prevede possibilità di messa in sicurezza e interventi di consolidamento dei siti.


  Soffermandoci brevemente, in questo periodo dedicato alla 23° giornata Nazionale dei Castelli, su Calatamauro ci piace ricordare che esso è stato un antico Castrum bizantino del Medioevo ed è divenuto un importante centro feudale sin dal XIII sec. sotto varie signorie

Tra i passaggi più significativi (che abbiamo ricordato in altre pagine del blog) ricordiamo: dal XIV secolo il castello fu dei Peralta, dei Cardona, dei Gioeni e per breve periodo dei Colonna e quindi di una gestione che, oggi, definiremmo commissariale.


 Dopo il sovvertimento della feudalità, il castello e l'area della contrada prossima fu acquistata da  privati. 

 La parte pubblica -ai nostri giorni- visitabile del castello è affidata all'Associazione "Vivere Slow".

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