mercoledì 21 settembre 2022

Perché ci ricordiamo della ...

 Pace di Caltabellotta

 Il 31 agosto del 1302 gli Angioini e
gli Aragonesi si incontrarono in questi
luoghi per dare vita ad un trattato
di pace che interruppe la contesa per
le terre di Sicilia tra francesi e spagnoli.
 La rievocazione, che ha luogo a Caltabellotta
alla fine di agosto, prevede un suggestivo
corteo medievale, la rappresentazione
degli eventi storici salienti e altre
interessanti manifestazioni di carattere
culturale.



Caltabellotta è un comune, una cittadina di origine araba non lontana da Sciacca. Storicamente sappiamo che attorno al 1090 era una realtà militare controllata dai Normanni.

E' passata alla Storia di Sicilia perché nel 1302 lì fu firmato il trattato di pace, che dalla città prese nome e con cui venne a cessare la guerra dei "Vestri Siciliani". In forza di questo trattato Federico II d'Aragona veniva riconosciuto re di Sicilia (col titolo però di "re di Trinacria") e si impegnava a sposare Eleonora, sorella di Roberto d'Angiò.  I figli che sarebbero nati dal matrimonio avrebbero avuto il regno di Gerusalemme o quello di Cipro, mentre la Sicilia sarebbe tornata agli Angioini, dopo il pagamento di un forte riscatto.

Il trattato sanciva quindi la separazione tra la Sicilia ed il resto dell'Italia Meridionale angioina; una separazione protrattasi fino al 1442 (per la mancata osservanza della clausola che prevedeva  la restituzione della Sicilia agli Angioini). L'unificazione avverrà nel 1442 quando gli aragonesi conquisteranno l'intero regno meridionale, sottraendolo appunto agli Angioini.

Chi conosce la vicenda storica circa la fondazione di Contessa da parte degli arbëreshe riesce a cogliere il perché a ricevere i primi nuclei di profughi balcanici nell'area di Calatamauro è uno spagnolo (della famiglia Peralta) piuttosto che un Angioino.

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