martedì 9 agosto 2022

L'uomo e la pace. Perché persiste nelle relazioni fra stati ancora la legge della giungla?

 Quell'organismo impotente chiamato ONU

Fino ad un ventennio fa -a crollo dell'Urss avvenuto- si era affermata la convinzione che la guerra in Europa fosse stata bandita... per sempre. L'avvenuta costituzione dell'Unione Europea aveva, peraltro, aperto una nuova visione del mondo basata sulle relazioni internazionali più che sulla logica della "potenza", abbandonando in buona sostanza gli aspetti militari.

Per lungo tempo si era consolidata l'idea che la guerra era stata bandita e, negli ambienti culturali-politici più avanzati si era fondata l'idea che compito del vecchio continente era quello di esportare il modello pacifista mediante la diplomazia, i negoziati, gli scambi economici ed infrangere -su questi percorsi- la legge della giungla ancora prevalente su gran parte del mondo.

Da mesi -con l'invasione putiniana dell'Ucraina- però stiamo scoprendo che i metodi del rispetto nelle relazioni fra stati non vale nei confronti  dei paesi "autocratici" (= paesi dei governi assoluti, dove l'autorità discende dal capo, o dai capi).

Con l'invasione dell'Ucraina ci stiamo rendendo conto -quindi- che non esiste un ruolo "politico", e quindi univoco dell'Europa, e lo dimostra platealmente il comportamento ungherese di Orban, l'autocrate di quel paese. E' venuta fuori in buona sostanza l'incapacità europea a muoversi all'unisono e in aderenza alla politica degli Usa. 

Sempre con l'invasione russa di territori ucraini ci stiamo accorgendo che persino l'Onu è sostanzialmente un organismo privo di autorevolezza e di legittimità nell'esigere dagli autocrati al governo di parecchi paesi del pianeta il rispetto delle regole e dell'indipendenza degli stati altri.

L'Occidente, con la sua vocazione democratica e per un mondo "aperto", è quindi impotente rispetto ai tantissimi paesi governati da "autocrati"? 

Vedremo su altre pagine quali sono gli spazi per la solidarietà umana e fra i popoli .

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