venerdì 5 agosto 2022

La legge elettorale. Proviamo a capire come il singolo voto di ciascuno incide sul sistema "Rosatellum"

Questa legge elettorale per il rinnovo del Parlamento, il Rosatellum, favorisce le intese fra i partiti. 

Ecco come funziona il sistema di voto con cui voteremo il 25 settembre.

Il sistema è definito misto: 
==circa due terzi dei seggi sono assegnati con metodo proporzionale, in base ai voti conseguiti;
==gli altri (147 alla Camera e 74 al Senato) vengono assegnati sulla base dei collegi uninominali; il che significa che vince (=viene eletto) solo chi arriva primo, anche di un voto.

 Più ampia è la coalizione e più aumentano le chance di vittoria. L'esito sui collegi uninominali determinerà la vittoria della coalizione.

I seggi del proporzionale sono assegnati in base alle percentuali ottenute dai singoli partiti: i candidati di ciascun partito sono elencati in listini bloccati e non è possibile esprimere il voto di preferenza.

Non è ammesso il voto disgiunto: non è possibile scegliere un candidato all’uninominale e, contemporaneamente, una lista non collegata.

==Per entrare in Parlamento una lista deve ottenere almeno il 3%. 

==La soglia di sbarramento per le coalizioni è invece al 10%. 

==Se un partito ottiene almeno l’1%, ma non raggiunge il minimo del  3%, i suoi voti vanno divisi tra gli altri partiti della coalizione. Sotto l’1%, quei voti vanno persi.

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