domenica 14 agosto 2022

Alle radici del Cristianesimo


Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta 
 

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)


III. IN UN MONDO IN CAMBIAMENTO

52. Gesù Cristo è sempre lo stesso

Di fronte alle istanze inquietanti del mondo di oggi, come Chiesa non possiamo perciò arroccarci in una lettura puramente negativa: dobbiamo accettare la sfida delle nuove domande e verificare la consistenza delle nostre risposte. Nei confronti del crescente indifferentismo non possiamo rinforzare i bastioni della nostra identità e delle nostre antiche certezze. La certezza permanente è  il Signore risorto, che è "lo stesso ieri, oggi e sempre". E' di quest'annuncio che l'uomo avrà sempre bisogno e di cui la Chiesa sarà sempre  responsabile davanti a Dio e agli uomini.

53. Cambiamenti nel contesto pastorale

E' indubbio che nel nostro tempo sono in corso cambiamenti culturali che influiscono sulla missione della Chiesa. Vanno anche segnalati cambiamenti in positivo. Spesso lo stesso fenomeno presenta due dimensioni, talvolta contraddittorie. Così il crescente individualismo della vita moderna, che porta anche ad un relativismo filosofico in cui ciascuno si costruisce la propria verità,, la propria religione e la propria etica, contiene anche l'impulso ad una coscientizzazione personale del fatto religioso cercandone l'autenticità e la ragionevolezza. Il rapporto tra ragione e fede  è sempre più indagato.

In questo fenomeno si inserisce il pluralismo sociale , culturale e religioso crescente anche nelle nostre comunità. Ciò può portare all'indifferentismo, come anche all'esigenza di approfondire  la propria fede. 

L'insieme generalmente orienta al secolarismo e alla disaffezione della pratica ecclesiale. La Conferenza Episcopale Italiana nel documento "Annunciare il Vangelo in un mondo che cambia" ha parlato di crescente analfabetismo religioso. A questa situazione concorre una mentalità sempre più fondata sulla tecnica e tendente al materialismo, retaggio comune del marxismo e del capitalismo. 

Prevale poi un interesse immediato per il quotidiano, l'effimero, con scarso interesse per la memoria storica o per una visione sul futuro fondato sulla speranza, con un appiattimento sul presente. Prevale anche l'inquietudine e la tristezza e una tendenza pratica al consumismo.

Nelle nostre comunità si verifica anche l'abbandono della campagna e non di rado anche l'abbandono delle comunità di origine per emigrare nelle città o fuori dell'Italia con problemi di disadattamento per chi si sposta e di scoraggiamento per chi resta.

Questa nuova situazione va studiata usando il discernimento dello Spirito e cercandovi la volontà di Dio per impostare una azione pastorale che non sia ripetizione di metodi del passato che forse non incontrano più l'uomo del nostro tempo.

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Cristiani tra secolarità e liturgia

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La pensava così ...

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 La laicità è la condizione normale in cui siamo tutti immersi. Potremmo dire che la società secolare è l'aria, l'ambiente che riempie i nostri polmoni anche quando dormiamo. Essere cristiani, oggi, parte da qui.

  Ogni laico -dal greco laikos - è membro del laòs,  del popolo, in questo caso del popolo di Dio. Come battezzato, unto (chrismé) dallo Spirito Santo, egli è "re, sacerdote e profeta". Re, per tentare di governare il suo destino nella luce di Dio,  di ordinarlo nel senso più pieno della parola; sacerdote per fare l'offerta degli esseri, delle cose del mondo; profeta per imprimere un "altrove" nel quotidiano degli uomini e aprire così il futuro.

  Non possono esserci professionisti del Cristianesimo, anche se così si credeva nei tempi della cristianità, con il ruolo di direzione affidato al clero, e quello di ispirazione ad esempio ai monaci ... 

Oliver Clément

Scrittore, poeta e teologo
1921  - 2009

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