domenica 28 agosto 2022

Alle radici del Cristianesimo

Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta 
 

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)


IV MANDATO PERMANENTE DELLA CHIESA

57.  "Come il Padre ha mandato me anch'io mando voi"

Dopo la resurrezione Gesù convocò in Galilea i suoi discepoli e disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo" (Mt. 28, 18-20). In questo mandato sono radicati i compiti essenziali della Chiesa in ogni tempo, fino alla fine del mondo:

a) Il kerigma, l'annuncio della resurrezione di Cristo, la missione e la predicazione, l'invio per "ammaestrare" tutte le genti e per renderle discepole" del Signore.

b) il battesimo, l'iniziazione cristiana, che incorpora gli uomini a Cristo e costituisce il corpo di Cristo che è la Chiesa, e ugualmente tutti gli altri sacramenti che trasmettono la grazia ai figli di Dio, in particolare l'eucarestia che fa la Chiesa e che la Chiesa celebra dietro il comando del Signore: "Fate questo in memoria di me" (Lc. 22,20);

c) La didaskalia continua come anamesi di tutto l'insegnamento di Gesù circa la fede e la morale. La Chiesa ha il compito di ricordare ad osservare tutto ciò che Egli ha insegnato: la rivelazione del Padre, l'invio dello Spirito, le verità della fede, il comandamento dell'amore reciproco, il comportamento etico espresso nelle beatitudini e nei dieci comandamenti, l'insegnamento delle parabole, l'attesa del Regno di Dio.

d) la comunione cristiana attraverso i secoli. Questa comunione è aperta a tutte le genti verso l'unità dell'umanità intera sotto un solo pastore: Gesù Cristo.

Evangelizzazione

58) Celebrazione dei sacramenti e annuncio

Con la celebrazione della Divina Liturgia, dei Santi Misteri, cioè dei sacramenti, e delle Lodi divine la Chiesa, in quanto popolo radunato, rende la prima e più importante testimonianza al mondo della salvezza  operata da Cristo Signore. Ciò che la Chiesa celebra anche lo annunzia, perché il corpo di Cristo cresca nelle sue membra e si irrobustisca e la buona novella venga predicata  da ogni creatura. Il Regno di Dio, infatti, è già tra noi, ma nello stesso tempo cerca il suo compimento fino alla completa ricapitolazione in Cristo di tutte le cose.

59) L'annuncio  della parola

L'annuncio fedele della Parola di verità, per cui si prega durantela Divina Liturgia, è compito primario dei Vescovi, corresponsabilmente condiviso dai ministri ordinari, e nel modo loro proprio, anche dai laici, che l'unzione con il Sacro Myron ha reso popolo sacerdotale del Signore.

La Parola, proclamata e meditata nelle azioni liturgiche per divenire norma della nostra vita in Cristo viene annunciata dalla Chiesa in modi diversi: come catechesi a quanti da adulti chiedono il battesimo,  come mistagogia a coloro che hanno ricevuto da bambini l'iniziazione; nella vita di ogni giorno come continuo confronto e momento di crescita bella fede. Inoltre, fedele al comando del suo Signore, la Chiesa ritiene suo compito irrinunciabile annunciare il Regno di Dio a coloro che non credono e ai lontani. Oggi i lontani sono anche presso di noi.

60) Annuncio concorde

 Le nostre Chiese intendono proporre la Parola in piena coerenza con il proprio patrimonio teologico spirituale e liturgico, facendo tesoro delle valide esperienze in proposito che vengono dalla grande tradizione del passato o dalla prassi contemporanea delle Chiese sorelle, cattoliche orientali e ortodosse.



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Il Cristianesimo

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La pensa così ...

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Il giornalista (Marco Politi) chiede all'allora (2005) cardinale Ratzinger:

--Come descrive l'essenza del Cristianesimo?

--"Una storia d'amore fra Dio e gli uomini. Se si capisce questo nel linguaggio del nostro tempo, il resto seguirà".

--Basta questo?

--C'è anche la difficoltà ad accettare il cristianesimo dal punto di vista esistenziale. Gli attuali modelli di vita sono molto diversi e quindi l'impegno intellettuale da solo non è sufficiente. Bisogna offrire spazi di vita, di comunione, di cammino. Solo attraverso esperienze concrete e l'esempio esistenziale è possibile verificare l'accessibilità e la realtà del messaggio cristiano.

Joseph Aloisius Ratzinger 

Papa emerito

Nt. 16 aprile 1927


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