Rinascimento; come fu inteso?
Tutti i modelli culturali che arrivano dall'esterno o si formano gradualmente all'interno di una società riescono a trasformare, o meglio, a recepire mai univocamente i nuovi messaggi.
La "ricezione" culturale innovativa rispetto alla tradizione è un processo lineare che, generalmente, ha a che fare più col "prendere" che col "ricevere". In genere nel prendere una nuova visione culturale l'interessato è quasi sempre convinto che tra ciò che sta per "ricevere" -in termini di nuove idee-, e ciò che gli viene "dato" vi sia piena simmetria. Ed invece ciascuno interpreta secondo un proprio bagaglio culturale.
Ai nostri giorni, nel XXI secolo, i ricettori del sempre nuovo clima culturale sono consapevoli che qualcosa di nuovo viene trasmesso dalle istituzioni, dalla politica e dalla cultura in generale, ma tutti sanno che nello stesso istante in cui il messaggio viene trasmesso esso è già destinato, in partenza, ad essere trasformato, alterato in base alla formazione culturale dei ricettori.
In pratica qualsiasi messaggio, ai nostri giorni, viene lanciato esso viene recepito non secondo il punto di vista di chi lo trasmette ma in quello di chi lo recepisce. E non si tratta di fraintendimento.
Una metafora per capire meglio il processo della "ricezione" è quello della bricolage: fare qualcosa di nuovo servendosi di frammenti di costruzione preesistenti.
Il Rinascimento italiano ha contribuito alla creazione dell'antichità classica nella misura in cui l'antichità ha contribuito alla creazione del Rinascimento.
Il Rinascimento -in verità- per dirlo in maniera categorica ha completamente trasformato la tradizione classica.
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