domenica 10 luglio 2022

Alle radici del Cristianesimo


Appunti e riflessioni ripresi dalla bozza predisposta 
 

dalla Commissione intereparchiale in vista del Sinodo (2003)


Le attese di Dio

16La Chiesa tempio dello Spirito Santo

Lo spirito Santo è stato comunicato alla Chiesa il giorno di Pentecoste per santificarla continuamente. Egli inabita nei fedeli come in un tempio. "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito abita in voi? (1Cor 3,16). Lo Spirito è Signotre e dà la vita. Egli santifica e trasforma gli uomini in ministri del Signore, il pane e il vino in corpo e sangue del Signore, un'aggregazione di uomini in ministri del Signore, il pane e vino in corpo e sangue del Signore, un'aggregazione di uomini in comunione di santi. Egli guida i discepoli e la Chiesa "alla verità tutta intera" (Gv 16,13). Lo Spirito opera nella Chiesa per interiore ispirazione, la unifica nella comunione e nel ministero, la fornisce di doni gerarchici e carismatici, la rende capace di predicare l'Evangelo di Gesù Cristo ad ogni creatura in ogni tempo. Unità e diversità, simboleggiate dalle molteplici lingue di fuoco scese sugli apostoli a Pentecoste, vengono garantite dallo Spirito Santo. "Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore, vi sono diversità di operazioni ma uno solo è Dio che opera tutto in tutti" (1 Cor 12,4-6).

Questa varietà di doni deve essere indirizzata alla comunione ecclesiale. "A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune" (1 Cor 12,7). S. Paolo esorta i cristiani di Efeso a comportarsi in maniera degna della vocazione ricevuta, "cercando di conservare l'unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace" (Ef 4,1).

17. La Chiesa locale

La Chiesa di Cristo costituita a Pentecoste con la venuta delle spirituali lingue di fuoco scese dall'alto, si manifesta concretamente come Chiesa locale. S. Paolo si indirizza alla Chiesa di Dio che è in Corinto" (1 Cor 1,2). Dagli apostoli in poi il Vangelo di Gesù Cristo si diffuse nel mondo e si è formata una crescente varietà di Chiese nei vari luoghi, congiunte  nella unità cattolica della Chiesa di Cristo. La Chiesa cattolica è costituita dalla comunione di chiese  locali unite dalla stessa fede, dai sacramenti e dalle Gerarchie in necessaria comunione con il vescovo di Roma, successore di S. Pietro. Tra queste varie Chiese locali si sono costituite, per divina provvidenza, alcune che,  salva restando l'unità della fede e l'unica divina costituzione della Chiesa universale, "hanno una propria disciplina, un proprio uso liturgico, un patrimonio teologico e spirituale proprio" (LG, 23). Sono così sorte le Chiese locali nell'ambito della Chiesa latina e le diverse Chiese delle varie tradizioni ecclesiali orientali. "Questa varietà di Chiese locali tendenti all'unità, dimostra con maggiore evidenza la cattolicità della Chiesa indivisa (ibidem). In ogni Chiesa locale è presente in pienezza la Chiesa di Cristo.

 18. L'Eparchia

La chiesa locale -tipo è la diocesi, l'eparchia. "L'eparchia è una porzione del popolo di Dio, che è affidata alle cure pastorali del vescovo con la cooperazione del presbitero, così che, aderendo al suo pastore, e da lui riunita nello Spirito Santo, per mezzo dell'Evangelo e dell'Eucarestia, costituisca una Chiesa particolare, in cui è veramente presente ed opera la Chiesa di Cristo una, santa, cattolica ed apostolica (CCEO 177, par. 1; cfr. CD 11).

  19. Comunione locale

La chiesa locale costituisce ed esprime la comunione di fede e di vita sacramentale. Laici, religiosi, monaci, clero sono uniti attorno al vescovo, pastore garante dell'unità del suo popolo e legame del suo popolo con il collegio episcopale dell'intera Chiesa cattolica. Segno sacramentale di questa comunione è il sacro crisma. In un'eparchia, tutti i fedeli cristiani sono crismati con l'unico olio consacrato dal Vescovo diocesano. Durante la Divina Liturgia, nelle circoscrizioni Bizantine in Italia, il celebrante prega sempre per il vescovo e per il papa in primo luogo.

20. Calendario locale

Le due eparchie usano il calendario comune costantinopolitano, com'era prima della separazione. Né d'altra parte sono stati inclusi i santi delle altre Chiese cattoliche. IUl monastero di Grottaferrata al calendario comune ha aggiunto altri santi. Per manifestare la propria cattolicità, occorre riaprire il calendario delle eparchie e studiare come introdurvi santi della tradizione italo-greca e santi delle Chiese circostanti con particolare rapporto con esse.

 21. Catechismo locale

La Chiesa locale deve elaborare un catechismo proprio, che esponga la fede cattolica in un linguaggio coerente con la sua tradizione storico-liturgica. Il primo libro stampato degli albanesi d'Italia è il catechismo di Luca Matranga (1592).

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Il Culto

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La pensava così ...

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La cultura, come risulta chiaro anche dall'etimologia, è un derivato del culto, ossia un ordinamento del mondo secondo le categorie del culto.

La fede determina il culto e il culto la concezione del mondo, da cui deriva la cultura.

Pavel Florenskij

Filosofo, matematico e presbitero 

1882 - 1937

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