domenica 12 giugno 2022

Riflessioni da terzo millennio ... ... quando il tifo per il calcio manda il voto democratico in soffitta

 Stamane alle sette avrebbero dovuto aprire in città, a Palermo, tutti i seggi di zona e di quartiere per consentire ai cittadini di una delle città più grandi d'Italia di scegliere il sindaco ed i consiglieri comunali del prossimo quinquennio (oltre che per consentire all'intero corpo elettorale cittadino di esprimersi su cinque quesiti referendari). Fino alle 13,oo di oggi i telegiornali nazionali e locali ci hanno fatto sapere che ancora alcuni seggi non avevano aperto per consentire l'espressione del voto, per la scelta dei prossimi reggitori della cosa pubblica. Tanti elettori fino alle 13,oo erano dovuti tornare a casa perché il loro seggio di votazione risultava chiuso, o comunque inattivo.

 Sappiamo tutti che Palermo è la città del Sud, simbolo (con tutti i tipi di amministratori, che siano stati conservatori o progressisti), simbolo dicevamo, di sporcizia, inefficienza e altro. Generazioni di amministratori sono passati da piazza Pretoria e l'inefficienza  non è mai diminuita. Anzi  ... .

 Palermo! 

Palermo-Padova dovrebbe giocarsi
allo Stadio alle 21,oo di oggi.
Eppure in tanti stanno provando a spiegare il perché oggi non si è potuto far funzionare, come da regola, nel rispetto dei tempi, il funzionamento della macchina elettorale cittadina. Alcuni arrivano ad azzardare che la colpa sia  da individuare nella prevista partita di calcio allo stadio della Favorita dove il Palermo cercherà in serata una affermazione. 

La partita, una partita di calcio, quindi, in Sicilia prevale sul gioco democratico, sul confronto e le visioni di come si governa (o sgoverna) una città ! 

 Stando così le cose, è inutile sperare in un Meridione, in una Politica, in una Consapevolezza sul rispetto delle regole per condurre il Meridione d'Italia in avanti! 

  E' mai possibile che si preferisca andare allo Stadio piuttosto che consentire il regolare gioco democratico-elettorale presso i seggi ? 

= = = 

 Qui un testo sullo sport, il tifo, la folla di M. Bontempelli 

(Il Bianco e il Nero), Napoli 1987

   Lo sport è una cosa molto seria, complessa d'elementi di sanità non soltanto fisica, ma anche spirituale e morale. Lo sport non è puro esercizio fisico. Lo spirito sportivo comincia, anzitutto, dove entra in gioco il senso della gara. Questo è già un fatto spirituale. Si fa avanti il concetto di squadra da un canto, e dall'altro quello di primato. E vuol dire disciplina, e vuol dire smania di miglioramento continuo ...(...) A me lo spettacolo di una folla tifosa piace quasi quanto la partita. Non so immaginare l'una senza l'altro (...). Lo spettacolo del tifo è uno spettacolo di sincerità, di passione: è il pubblico che prende parte, con tutti i suoi nervi, minuto per minuto, azione per azione, alla tensione, agli sforzi, alle trovate, alle rinunce, ai colpi di genio, agli errori, anche alle delusioni, d'ognuno di quelli che si battono.

   E il tifo non attende il felice esito di un'azione: la indovina, la previene, la spinge, accompagnando tutto il suo sviluppo con un variare continuo d'intensità; fino allo scoppio finale; scoppio d'entusiasmo se l'azione s'è compiuta secondo il previsto, tempesta se l'ha vista sfasciarsi sotto un colpo sbagliato. Qualche volta sembra che il pubblico inventi un'azione e la imponga ai giocatori".

M. Bontempelli 

scrittore e saggista: 1878-1960

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