giovedì 26 maggio 2022

Il Blog e le diverse vie per conoscere il mondo: La Letteratura (8)

La seconda metà del milleduecento

  Lungo la seconda parte del milleduecento le forme letterarie curate dagli stessi ordini religiosi cominciarono ad essere curate secondo moduli "scientifici", frequentemente arricchite col ricorso alle fonti ebraiche. Nonostante differenze nell'attingere agli autori e ai metodi, le "autorità" in filosofia ed il corpus aristotelico (divenuto presupposto del sapere e del linguaggio) fra ecclesiastici e non divennero via via gli stessi. Gli ordini mendicanti si posero in buona sostanza sullo stesso piano teorico sul quale operavano, sin dai primi decenni del secolo molti maestri secolari. Le stesse dottrine scientifiche originate da medici, astronomi e matematici cominciarono ad entrare nel bagaglio degli ordini religiosi. 

  Ci furono maestri francescani o domenicani che si dedicarono alle attività di architetti e costruttori col proposito di attuare in terra il regnum Dei per homines.  Tuttavia il percorso culturale della seconda metà del "duecento" avveniva, procedeva, nell'intrecciarsi di tante tendenze e aspirazioni culturali complesse ed anche fra grandi conflitti religiosi, politici intrecciati a motivazioni speculative.

  L'idea di un Medio Evo intellettualmente fermo, o volto all'indietro, nella seconda metà del "duecento" non è dato coglierla nella propensione per i diversi aspetti e soluzioni teoriche della comune cultura filosofica, aspetti che variavano secondo i momenti particolari della vicenda interna a ciascun ordine monastico e secondo il rapporto che si instaurava con gli altri ordini e con le istituzioni. Per meglio capire: i domenicani si proponevano nel loro operare nella società di recuperare alla Chiesa tutti quegli ambienti intellettuali che erano stati attratti dai movimenti culturali ereticali o dalle filosofie "pagane". Il successo più grande lo ottennero contro i catari e gli albigesi., lì dove avevano fallito i cistercensi. In effetti i domenicani si muovevano su fondamenti culturali razionali e scientifici dell'aristotelismo e mostravano capacità persuasiva sulle argomentazioni in materia di ortodossia. Ovviamente non mancarono all'interno della Chiesa prese di posizioni ostili sulla metodica culturale dei domenicani.

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INIZIAMO A DARE UNO SGUARDO ALLA LETTERATURA (... alla società) 

DEL NOVECENTO.

 Il Novecento è stato il secolo delle migrazioni di massa; lo spostamento è avvenuto quasi sempre dai paesi di origine verso Occidente, verso le Americhe e non solo. Questo fenomeno era inevitabile che avrebbe comportato una "pluralità di culture" che, nel tempo, hanno teso a conseguire uguali diritti si presentarsi sulla scacchiera mondiale.

 Il Novecento è il secolo in cui le donne hanno conseguito pari opportunità di crescita ed affermazione personale e collettiva.

  Tutto da tratteggiare in termini positivi quindi con lo svolgersi del Novecento ? No, assolutamente no!

  La società novecentesca ha generato "individui" che in linea generale sono stati ridotti a "numero di matricola". Numeri di matricola in certe situazioni stampigliate sul braccio come avveniva nei campi di sterminio nazisti e staliniani e "numeri di matricola" nelle catene di montaggio delle aziende. La società delle masse, caratteristica precipua del Novecento, va evidenziato, non è stata la società degli "eguali" che era stata tanto vagheggiata dai tanti "utopisti" e "letterati" dell'Ottocento.

  Il Novecento (nonostante i tanti drammi) è stato comunque il secolo nella cui seconda metà, in Europa, la vita si è allungata in media di ben dieci anni ed in cui (purtroppo?) lo sviluppo demografico in Occidente ha rasentato lo zero. La conseguenza evidente della tendenza demografica negativa è che gli anziani (che non lavorano) superano i giovani (non ancora in condizioni di lavorare).

  Nel Novecento tante popolazioni che in passato passavano da una carestia all'altra, adesso riescono, non tutte, quanto meno a sfamarsi e a soddisfare i bisogni sanitari della sopravvivenza. Non ancora tutte, purtroppo.

  E' stato il secolo in cui per la prima volta in politica, nonostante i regimi autoritari affermatisi in più luoghi del pianeta, si sono, quasi a contrappeso, affermati in altre realtà ed in tempi diversi governi ora rivoluzionari ed ora riformisti il cui fine è stato quello di una più equa redistribuzione della ricchezza.

  Tutto bene? Assolutamente no. Le ingiustizie e le sopraffazioni continuano ancora nel XXI secolo e la guerra in Ucraina è una delle varie prepotenze che sta a testimoniare. Ancora nel Novecento, e pure adesso, il progresso scientifico costituisce purtroppo una minaccia perché suscettibile di uso improprio dell'energia atomica. Energia atomica che ci è ancora indispensabile -comunque- per far funzionare il pianeta, ma se lasciata nella disponibilità di autocrati può far saltare l'intero pianeta.

(Segue)

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