domenica 29 maggio 2022

Era il 29 Maggio

 1453

Dopo un mese e mezzo d’assedio, la città di Costantinopoli – governata dall’impero bizantino – cade sotto l’assalto delle truppe ottomane guidate dal sultano Maometto II, poco più che ventenne.

 L’imperatore Giovanni VIII Paleologo (1425-48), nel 1438 si reca in Italia a chiedere l’aiuto dei cristiani d’Occidente, offrendo in cambio la sottomissione della Chiesa di Costantinopoli al papa di Roma. Nel 1439, durante il concilio di Firenze, è proclamata l’unione tra la Chiesa di Costantinopoli e quella di Roma. L’evento, tuttavia, non serve a salvare Costantinopoli dai turchi. Le potenze europee, infatti, non  attraversano un momento felice: Francia e Inghilterra sono spossate a causa della guerra dei Cent’anni, l’Italia è divisa, e così pure la Germania. Quanto al papa, la sua autorità non è più quella di una volta.

"Oh e Bukur More". Canzone arbёresh
che in italiano vuole dire
“O Bellissima Morea“.

Canto nostalgico per la
Patria perduta.
Il sultano turco Maometto II (1451-81) attacca Costantinopoli dalla terra e dal mare con un esercito di circa 200.000 uomini. Gli assediati sono quindici volte di meno. L’esercito ottomano dispone di un’artiglieria moderna e potente (tra cui i più grandi cannoni esistenti al mondo a quel tempo), che sbriciola le antiche mura risalenti al V secolo d.C., mentre i bizantini si difendono con armi antiquate. Alla loro disperata richiesta d’aiuto hanno risposto solo 600 veneziani, 700 genovesi guidati dal celebre soldato di ventura Giovanni Giustiniani Longo e una squadra di catalani. Riescono solo a prolungare di qualche giorno la difesa della città.

La mattina del 29 maggio 1453 i turchi ottomani entrano in Costantinopoli. L’ultimo imperatore bizantino, Costantino XI Paleologo, muore combattendo. Gli abitanti sono massacrati. La chiesa di Santa Sofia è trasformata in moschea. Costantinopoli è chiamata Istanbul e diventa la base sulla quale gli ottomani costruiscono la loro potenza marittima.

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Fino a non molto tempo fa a Contessa la data del 29 maggio era occasione perché gruppi di giovani e non -nei pressi della Chiesa rurale dell'Odigitria- rivolti verso Oriente elevassero l'inno "Oh e Bukur More". Canzone arbёresh che in italiano vuole dire “O Bellissima Morea“. 


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