mercoledì 6 aprile 2022

Governo ed economia. Le previsioni sul Pil scendono al 3,1%, balzo dell’inflazione al 5,8%

Inseguivamo con i fondi PNRR un maggior benessere.

L'inflazione sta erodendo i risparmi.

 Le previsioni del "Documento di Economia e Finanza" in conseguenza della guerra in Ucraina producono una contrazione del Pil e un’inflazione più alta. 

Cosa influisce negativamente
sul benessere della gente ?


Il Pil in diminuzione rispetto alle previsioni,
la crescita dell'inflazione, l'aumento
 graduale delle spese militari fino al 2028
e la 
montagna di debito pubblico che
sembra impossibile ridimensionare.


 Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo testo all’unanimità oggi,  rivedendo le stime contenute nella Nadef dello scorso settembre. Questo per l’incertezza sugli scenari, con la guerra in Ucraina che va avanti, avrebbe spiegato il ministro dell’Economia Daniele Franco. «L’effetto dei diversi fattori legati alla guerra in Ucraina sul Pil — si legge nella bozza del Def — è stato quantificato in ulteriori 0,2 punti percentuali di minor crescita nel 2022».

 In numeri la crescita del Pil nel 2022 dal 4,7% di partenza viene -sulla scorta degli eventi in corso- ribassata al 3,1%,    per scendere ulteriormente al 2,4% nel 2023 e all’1,8% nel 2024. 

 Il deficit resta invece confermato al 5,6% e il debito al 147%. La pressione fiscale scenderà al 43,1% del Pil, dal 43,5% del 2021. 

  Nonostante ciò, viene ricordato nel Documento, «il Governo continua a operare per promuovere un forte rilancio della crescita sostenibile nel nostro Paese, utilizzando al meglio le risorse del PNRR e degli altri fondi di investimento già programmati».

 Subiscew un forte rimbalzo invece l’inflazione (=la tassa occulta) che dalle previsione della Nadef dell’1,6% passa al 5,8%. Caro carburanti e rialzo dei prezzi delle materie prime i principali responsabili. 

 «Dopo la notevole ripresa registrata nei due trimestri centrali del 2021 - si legge nel Def -, negli ultimi mesi dell’anno scorso il ritmo di crescita del PIL è stato rallentato dalla quarta ondata dell’epidemia da Covid-19, da carenze di materiali e componenti, nonché dall’impennata dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica, che peraltro avevano già registrato forti aumenti a partire dalla tarda primavera» Rincari che «hanno impattato più duramente sulle imprese e sui bilanci familiari».

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