1915
Allo scoppio della prima guerra mondiale molti armeni disertarono la chiamata alle armi dell’impero ottomano, confluendo in parte nelle file dell’esercito russo. Dopo la conquista della città di Van (Turchia orientale) da parte dei battaglioni russo-armeni e il tentativo di far occupare il territorio all’esercito russo, nella notte tra il 23 e 24 aprile gli ottomani compirono alcuni arresti tra l’èlite intellettuale armena. Le persone catturate furono deportate e giustiziate. Gli armeni chiamano l’evento Medz Yeghern, il Grande Male, e lo considerano l’inizio del genocidio subìto dal loro popolo.
Gli armeni considerano il 24 aprile 1915 l’inizio del processo genocida che ha portato alla Meds Yeghern, la Grande Catastrofe (o Grande Male). Fu infatti in quella notte di aprile che le autorità ottomane arrestarono 240 armeni residenti a Istanbul, accusati di attendere con eccessivo trasporto l’arrivo delle truppe imperialiste, ormai in procinto di sbarcare ai Dardanelli.
Qualche ora dopo, alle 10.00 del 25 aprile, Mustafa Kemal Paşa avrebbe chiesto ai suoi soldati di “morire” per difendere la patria a Conkbayırı.
Le autorità occidentali hanno sempre saputo nei dettagli ciò che avvenne in Anatolia orientale nei mesi e negli anni seguenti. Il 24 maggio 1915 Francia, Gran Bretagna e Russia emisero un comunicato comune nel quale facevano notare che “da circa un mese curdi e turchi stanno massacrando gli armeni con la connivenza e spesso l’assistenza delle autorità ottomane”.
(Rivista:Limes)
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