sabato 16 aprile 2022

Era il 16 Aprile

 529

Entra in vigore il Codex Iustinianus.

Con la Costituzione “Summa Rei Publicae” l’imperatore Giustiniano I annunciava il completamento del Codex Iustinianus“, che finalmente riportava chiarezza e coerenza, eliminando inutili ripetizioni ed incongruenze, in quel caos magmatico costituito sino ad allora dalle norme di diritto romano, ammassatesi nei secoli alla rinfusa e senza nessuna organicità.

Il “Codex”, seguito a breve distanza temporale dal “Digesto” o “Pandette” (la prima raccolta delle fonti giuridiche) ebbe per la storia del diritto più o meno la stessa importanza della scoperta della penicillina per la medicina, tant’è che fu poi utilizzato, salvo rare eccezioni, in tutta Europa praticamente fino all’introduzione nel XIX secolo del Codice Napoleonico.

La sua realizzazione fu portata a termine in soli quattordici mesi da un’apposita commissione presieduta dal sommo giurista Triboniano, che svolgeva anche le funzioni di “Quaestor Sacri Palatii” (cioè Ministro della Giustizia).

La sua avidità di denaro però era compensata dall’eccezionale valore giuridico, per cui Triboniano rese un servizio d’incalcolabile valore al diritto in generale, non soltanto a quello imperiale ed orientale. Egli fu il pezzo più pregiato di quel formidabile “poker d’assi” costituito dalla ristretta cerchia dei più fidati collaboratori di cui Giustiniano, abilissimo “talent discoverer”, si circondò non appena diventato imperatore nel 527.


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