martedì 22 marzo 2022

Flash sulla Storia dell'Umanità (7)

Le concezioni della

Storia: il progresso 

Luigi Capuana (1839-1915), amico
fraterno di Giovanni Verga (1840-1922).

Due siciliani che dal clima culturale
milanese contribuiranno alla nuova
visione letteraria "verista"
nell'Isola.

 Milano apparve a Verga, che nel 1873 decise di fissare là la residenza,  come immagine della "frenesia", simbolo vero della modernità e come contesto che spinge e rende ovvio il "lavoro", compreso il suo personale impegno letterario. 

 Con questo sentimento invia la lettera che riportiamo qui sotto all'amico Capuana di trasferirsi anch'egli a Milano.

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Milano, 13 marzo 1874

Borgonuovo

  

 Carissimo Luigi,

  Verrai finalmente? Non credere che sia egoismo d'amico il mio desiderio di averti qui, o almeno che non sia soltanto ciò. Tu hai bisogno di vivere alla grand'aria, come me, e per noi altri infermieri di mente e di nervi la grand'aria è la vita di una grande città, le continue emozioni, il movimento, le lotte con sé  e con gli altri, se vuoi pur così.

 Tutto quello che senti ribollire dentro di te irromperà improvviso,  vigoroso, fecondo appena sarai in mezzo ai combattenti di tutte le passioni e di tutti i partiti. Costà tu ti atrofizzi. Vedi che per essere nella capitale bacologica io me la cavo per bene. (...).

 Quel Milano che tu ti sei immaginato sarà sempre inferiore alla realtà, non perchè tu non abbia immaginazione tanto fervida da fantasticare una Babilonia più babilonia della terra, ma perché ho provato su di me che non arriveremo mai ad accostarci alla realtà di certe piccole cose che ci fanno piccini alla lor volta, e ci danno forze da giganti. Io immagino te, venuto improvvisamente dalla quiete tranquilla della nostra Sicilia, te artista, poeta, matto, impressionabile, nervoso come me, a sentirti penetrare da tutta questa febbre violenta di vita in tutte le sue più ardenti  manifestazioni, l'amore, l'arte, la soddisfazione del cuore, le misteriose ebbrezze del lavoro,, pioverti da tutte le parti, dall'attività degli altri, dalla pubblicità qualche volta clamorosa, pettegola, irosa, dagli occhi delle belle donne, dai facili amori, o dalle attrattive pudiche.

 Senti, caro mio, a momenti facevo una tratta da farti ridere dio sa come. Vieni, vedi, e prova anche te. Non ti pentirai, ti prometto. Intanto perdonami i geroglifici: ti scrivo con guanti -vedi che accanto a tante belle cose c'è anche un gran freddo qui, e dei geloni, o la minaccia di averli.

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Chi sono

Luigi Capuana (1839-1915), amico fraterno di Giovanni Verga (1840-1922), a livello letterario indirizzò alla svolta verista il celebre autore dei “Malavoglia”, e a livello d'immagine gli fece conoscere il mondo della fotografia. Fu inferiore a lui come scrittore, ma molto più dotato come fotografo.

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