giovedì 10 marzo 2022

Era il 10 marzo

2019

Il Volo Ethiopian Airlines 302 partito da Addis Abeba, si schianta al suolo pochi minuti dopo la partenza, causando 157 vittime.

Il 10 marzo 2019 il Boeing 737 Max 8 della compagnia aerea di bandiera dell'Etiopia, Ethiopian Airlines, decolla dalla pista dell’Aeroporto Internazionale della capitale etiope con a bordo 149 passeggeri di diverse nazionalità, la maggior parte dei quali avrebbero dovuto partecipare alla quarta sessione dell'Assemblea Onu sull'Ambiente. Per questo motivo il disastro aereo del volo 302 verrà ricordato come "la strage dei volontari". L’aeroplano al momento dell’incidente era nuovo di pacca: era stato fabbricato a ottobre 2018, aveva quindi solo quattro mesi di vita. Il 737 Max 8, uno degli ultimi arrivati in casa Boeing, avrebbe dovuto sostituire il Boeing Next Generation. Un minuto dopo la partenza il primo ufficiale comunica, nel panico, alla torre di controllo che il velivolo presenta “problemi di controllo”.

 I 149 passeggeri che quello sfortunato giorno si trovavano a bordo del Boeing 737 Max diretto a Nairobi, provenivano da 33 paesi. Tra di loro c’erano anche 8 italiani. L’assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, Sebastiano Tusa, in volo verso il Kenya per un progetto dell’Unesco, alcuni cooperanti della onlus bergamasca Africa Tremila, Carlo Spini e la moglie Gabriella Vigiani. Vittime dell’incidente anche Matteo Ravasio, tesoriere della onlus e Paolo Dieci, presidente del Cisp, il Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli e rete LinK 2007. E poi Virginia Chimenti e Pilar Buzzetti, giovani funzionarie del World Food Programme delle Nazioni Unite.


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