martedì 1 febbraio 2022

Contessa Entellina. La Storia dei nostri padri

Il contesto sociale in Sicilia nel 1520 e poi lungo il periodo feudale-baronale. 

n. "1"

  La premessa a quella che nel lungo termine sarà -o che quanto meno ci proponiamo che sia-  la esposizione storiografica sul periodo feudale a Contessa Entellina, non può non iniziare dalla persecuzione e poi dal  terribile sterminio degli ultimi saraceni siciliani che dal 1243 al 1246 si erano -quale ultima resistenza- tutti adensati fra monte Iato e la Rocca di Entella. In quegli anni di vera e propria "ultima resistenza" alle truppe imperiali di Federico II tutti i mussulmani dell'Isola che venivano ovunque localizzati furono trasferiti percorrendo lunghe ed estenuanti marce a Lucera, in Puglia.

  Per la Sicilia occidentale quella decisione di estirpare alla radice ogni traccia culturale e religiosa mussulmana rappresentò sul piano socio-umano e culturale un colpo terribile che la lasciò ampiamente e sostanzialmente disabitata. 

  E' stato quel triennio (1243-1246) il periodo più acuto durante il quale furono devastati e distrutti molti siti fortificati che facevano da cornice alla Valle del Belice: al-Khazan, Calathaliu, Calathamet, Entella, Hasu, Iato, Mirga, Platano, Qal῾at al-Jalsu, Qal῾at al-Tarīq, tutti situati all'interno (o in prossimità) dei confini dell'arcivescovato di Monreale e nell'entroterra agrigentino

  Non rimasero che pochissimi saraceni liberi (generalmente servitori dei potenti di turno, artigiani e persone legate ai nuovi arrivati Svevi, e spesso nel ruolo di schiavi).

  Ciò che ai fini della storia locale di Contessa, quella che ci proponiamo nel tempo di percorrere fino alla fine del periodo feudale (1812), che va sottolineato è che, con la distruzione di Entella, e delle altre località e fortezze della Valle del Belice, scompaiono in tutta l'Isola i cosidetti "casali", quei contesti agricoli animati -prima dei rastrellamenti federiciani- da contadini mussulmani in agregati composti al massimo con due/tre famiglie.   Già nel milletrecento in Sicilia di casali con "villani" mussulmani non ne esistevano più. L'intera Valle del Belice era divenuta sostanzialmente disabitata.  

 In altre pagine del Blog abbiamo riportato le cartine dell'Isola ricavate dagli Archivi pubblici che, tutte, mettono in evidenza la sostanziale scomparsa già al 1300 del sistema di vita nei casali agricoli.

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Ps

Stiamo iniziando dalla distruzione ad opera di Federico II di Entella, perchè è con i normanno-svevi che in Sicilia comincia ad essere introdotto nell'organizzazione del territorio il sistema socio-economico feudale. Vedremo meglio con le prossime pagine.

(Segue)

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