sabato 8 gennaio 2022

La democrazia non è populismo. Essa cresce nella coscienza dei cittadini e rispetta i punti di vista "altri".

La lunga storia del concetto politico di 

"democrazia-riformista"

 In tanti si chiedono, ed interrogano sul perchè il governo non forza e non manifesta "autorità" impositiva nei confronti dei no-vax. Certo saremmo tutti più tranquilli se sapessimo che fosse possibile spegnere tutti i potenziali focolai dei dissenzienti, di coloro che vedono il mondo e le cose del mondo in modo diverso dalla maggioranza, quella che oggi, in varie parti del mondo occidentale, si è vaccinata. Ma saremmo veramente tranquilli se sapessimo che ogni dissenso, ogni diversità di veduta, rispetto alla maggioranza potesse essere spenta con l'autorità, con la forza? Saremmo contenti tutti se il nostro mondo italiano, dopo appena settanta anni di democrazia, riprendesse i sistemi del fascismo o quelli oggi in atto in tanti paesi del mondo? dalla Turchia di Erdogan alla Russia di Putin fino alle varie decine di regimi oppressivi?

 Chi scrive è già vaccinato fino alla terza dose; ciò però non lo autorizza a condannare in partenza chi non lo è. Ovviamente l'opera di persuasione va portata avanti, ma specialmente in materia sanitaria nulla potrà essere imposto con la forza. L'integrità fisica è infatti garantita dalla nostra Costituzione. Da qui serve che nei confronti dei No-Vax si usi persuasione, cultura, dialogo e dimostrazione che essi si trovano su un piano, su binario e su una consapevolezza "erronei". Servono comunque misure legislative perchè, con il loro non essere vaccinati, non intralcino la vita della maggioranza vaccinata.

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La premessa è in realtà un punto di partenza di un lungo cammino storico-dimostrativo della democrazia e della autonomia dell'essere umano nel nostro sistema politico-costituzionale.

Non intendiamo sostenere che il sistema della democrazia occidentale non sia perfettibile, tutt'altro, ma è certo che nell'Europa Occidentale a decorrere dal dopo-guerra si è raggiunto un livello di benessere, di libertà, di democrazia, di tolleranza, di sicurezza sociale, di uguaglianza probabilmente mai storicamente raggiunti nella vicenda storica dell'Umanità. Con, purtroppo, ovvie sacche di territori rimasti indientro ed "indotti" all'emigrazione, quale è per esempio la situazione di vasti territori siciliani la cui popolazione vive di "emigrazione". 

La situazione territoriale meridionale è ancora oggi da valutare come coagulo di ingiustizie su cui avremo modo di tornare; nel Meridione d'Italia  deve infatti ancora svilupparsi  l'impegno e la coscienza che il mondo degli uomini può essere reso migliore per tutti con l'accrescersi della coscienza democratica e sociale; coscienza e punto di partenza che altre zone del nostro Paese hanno iniziato da decenni e che qui, da noi, nelle nostre aree, deve ancora lievitare.

Da dove ci proponiamo di avviare il cammino storico e civile a cui dedicheremo varie pagine del Blog? Inizieremo dagli albori della democrazia, è infatti da allora che fra mille difficoltà è nata la "dignità" dell'uomo. Certo, il Cristianesimo nei millenni lo aveva predicato, ma ...  valeva -come si è visto per secoli- solo per le classi forti delle tante realtà umane, non per tutti. E' con la rivoluzione liberale inglese e con quella francese -nel settecento- che inizia il percorso che porterà alle rivoluzioni industriali e subito, come conseguenza, alla voglia di eguaglianza di dignità condensato sul bagaglio culturale e politico del nascente socialismo democratico.

La spinta riformista, o socialista democratica, non si è diffusa in tempi uniformi in tutta Europa bensi a macchia di leopardo: prima in Gran Bretagna, poi in Francia, in Germania e, con ritardo, finalmente pure in Italia. Nemmeno la forza culturale e l'estensione socio/politica è sempre stata -tuttavia- uniforme e sufficiente in più paesi e in vari tempi.

(Segue)

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