lunedì 3 gennaio 2022

Interpretare la politica (1)


Destra e Sinistra
sono ai nostri giorni concetti astratti
e mutevoli che non identificano automaticamente
una determinata piattaforma politica o
determinati valori:
chi era di destra

nel 1968 sosteneva una piattaforma
politica molto diversa e per certi versi
 opposta rispetto a chi era di destra nel
1994, e a chi di destra lo è adesso;
e lo stesso vale per chi era di 
sinistra.

Ad esempio, almeno fino al crollo

del muro di Berlino la sinistra italiana
era dominata da una piattaforma politica
profondamente diversa da quella della
allora sinistra inglese.

Oggi, almeno in Occidente, sia la
Sinistra che la Destra si sono spogliate
delle rispettive posizioni estreme
(il comunismo da un lato ed il
nazi-fascismo dall'altro).
L'idealità dell'una resta la
Socialdemocrazia e dell'altra
la Liberaldemocrazia, fermo restando
che in ogni paese cambiano sia le
denominazioni che gli accenti.


Vocabolario:
   

Centro-Sinistra

Per centro-sinistra (o sinistra moderata) si intende quella posizione politica che deriva dall'alleanza dei partiti di sinistra (in Occidente, i partiti socialisti/socialdemocratici) con quelli più o meno centristi, comunque di impostazione progressista e riconducibile alla visione riformista, alla liberaldemocrazia, al socialismo liberale, al liberalismo sociale e all'ambientalismo.

Centro-Destra

Per centro-destra (o destra moderata) si intende una posizione politica nata dall'alleanza dei partiti di destra (sovranisti e populisti) con quelli di centro, di impostazione conservatrice e con un'inclinazione liberale o democristiana.


In estrema sintesi

Se il Centro Sinistra evoca il Socialismo ed il Centro Destra il Liberalismo, ai nostri giorni la lettura più corretta è:

Per il Centro Sinistra

I socialdemocratici (o socialisti) hanno molto più a cuore la distribuzione del reddito. Ai loro occhi, non basta chiedere ai ricchi per dare ai poveri: occorre applicare il principio di equità a tutte le fasce di reddito. In altri termini  il socialista (o socialdemocratico) del terzo millennio è un socialista che è sceso a compromessi con la realtà, ed il liberale (o liberaldemocratico) è un anarchico sceso agli stessi compromessi con la realtà.

Per il Centro Destra

I liberali (o liberaldemocratici) sono passati dalla difesa del libero scambio per affrancarsi dal giogo del protezionismo di ottocentesca memoria alla promozione dell’intervento del governo nel mercato. Al contempo, i socialdemocratici (o socialisti) sono passati dall’ideale della proprietà pubblica dei mezzi di produzione a un’economia mista di imprese private e pubbliche nella cornice di uno Stato sociale.

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