domenica 9 gennaio 2022

Era il 9 gennaio

  1951

 Viene inaugurata la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite a New York. L'ONU, nata con la carta di San Francisco il 26 giugno 1945 per cooperare per una vita migliore in tutto il mondo e per la pace dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale.

L’incipit del Preambolo della Carta delle Nazioni Unite recita:

“Noi popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità,

a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole,
a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti,
a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà, (…)”.

1944

Secondo giorno del Processo di Verona iniziato l’8 gennaio. 

Uno dei primi atti ufficiali della neonata Repubblica Sociale è il processo di Verona, ampiamente caldeggiato dai tedeschi. Il processo interessa i cosiddetti "traditori venticinqueluglisti", come i fascisti chiamano i membri del Gran Consiglio che hanno destituito Mussolini nel luglio 1943.
Le udienze, iniziate l'8 gennaio 1944, durano appena tre giorni e il collegio giudicante è composto da uomini di provata fede fascista. Imputato principale è Galeazzo Ciano, genero del Duce, e considerato dagli uomini di Salò il più infame del gruppo. Ciano, convinto che la parentela con il capo del Fascismo lo avrebbe in ogni caso salvato, ha perfino aderito alla Rsi, chiedendo di potervi militare in qualità di pilota.
Il dibattimento si svolge in un clima teso e spesso interrotto dalle grida di vendetta di un pubblico già convinto della sentenza e in una lugubre sala addobbata con panni neri. Scontata la richiesta finale di pena di morte per tutti gli imputati e le frettolose e intimidite arringhe dei difensori. Le pene capitali sono comminate a cinque imputati (Ciano, De Bono, Marinelli, Gottardi e Pareschi), e l'esecuzione ha luogo la mattina dell'11 gennaio nel poligono di Forte San Procolo, a Verona, con un plotone di esecuzione formato da trenta militi fascisti.

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