lunedì 25 ottobre 2021

Piccolo vocabolario. Per capire qualcosa su ciò di cui si chiacchiera nei vicoletti

 PNRR, 

ancora qualcosa per capire

«Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l’onestà, l’intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti” 

Mario Draghi alla Camera dei deputati, aprile 2021

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Per la prima volta, il debito comune europeo finanzierà un programma di ripresa post pandemia dei Paesi Ue con 750 miliardi di euro. 

L’Italia opererà attraverso il PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), un vasto programma di riforme - tra cui Pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione, concorrenza, fisco - accompagnato da adeguati investimenti.











Il piano di intervento europeo è stato chiamato «Next Generation EU» (NGEU), spesso definito dai media «Recovery Fund» (Fondo per la ripresa). Le risorse del NGEU finanzieranno i Piani di intervento di ciascun Paese membro. 

Il PNRR italiano, presentato alla Commissione il 30 aprile 2021, è stato approvato lo scorso 22 giugno con una valutazione di dieci «A» e una «B». 

Dopo l’adozione da parte del Consiglio europeo, spetta all’Italia un anticipo del 13% delle risorse destinate al nostro Paese. Per l’Italia - prima beneficiaria in valore assoluto del Recovery Fund - le risorse disponibili previste dal NGEU nel suo Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF) sono pari a 191,5 miliardi: le sovvenzioni da non restituire ammontano a 68,90 miliardi (36%), i prestiti da restituire a 122,6 miliardi (64%). La dotazione complessiva del PNRR è di 235,14 miliardi, perché ai 191,50 si aggiungono 30,64 miliardi di risorse nazionali e 13 miliardi del Programma ReactEU, il Pacchetto di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa.

Per l'Italia, il Piano rappresenta l’occasione per realizzare una piena transizione ecologica e digitale, ma anche per recuperare i divari occupazionali che penalizzano giovani, donne e Sud.

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Il Mezzogiorno d’Italia questione europea: 

Il Sud Italia è il territorio arretrato più esteso e popoloso dell’Eurozona. Il suo rilancio è una questione europea e non soltanto italiana.

Il PNRR costituisce un’occasione per il Mezzogiorno e per la ripresa del processo di convergenza con le aree più sviluppate del Paese. 

Tra il 2008 e il 2018, la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno si è più che dimezzata ed è passata da 21 a poco più di 10 miliardi. Il Piano punta a invertire questa tendenza.

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