martedì 17 agosto 2021

Terra e Vita. Storia siciliana per immagini. (14)

  "Quando un popolo non ha più senso vitale del suo passato si spegne. La vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato. Si diventa creatori anche noi, quando si ha un passato. La giovinezza dei popoli è una ricca vecchiaia". Cesare Pavese

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Conoscere la Sicilia di ieri 

per Conoscere

La Sicilia di oggi.

Immagini e descrizioni

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Oggi tutti usiamo espressioni e termini che decenni fa, in Sicilia, nessuno in pubblico osava pronunciare.       Tanti personaggi attuali e passati di Contessa quando li si è sentiti soffermare sulla Mafia hanno sempre smentito che quel fenomeno delinquenziale si sia affermato in passato localmente.   Evidentemente sbagliano adesso, e sbagliavano nei decenni passati, se uno studioso del Nord Europa ha potuto scrivere un libro diffuso oggi in tutte le latitudini del pianeta che qui, sul nostro territorio, esistettero tutti i presupposti che fecero fiorire il fenomeno mafioso. S
ulla mafia e sulla sua genesi quello studioso, scrisse un libro che dimostra che sin dai primi dell'Ottocento a Contessa, proprio qui e forse meno altrove, area ad altissimo tasso di latifondismo, esistette e prosperò il brodo di cottura di quel fenomeno, successivamente definito "mafia".

In effetti la Mafia era stata brava a confondere le carte. Era stretta alleata delle elitè palermitane politiche e religiose e nello stesso tempo imponeva il "suo ordine", la sua "visione di il-legalità" con i suoi uomini violenti in campagna e poi -dalla fine degli anni cinquanta del Novecento- in città, a Palermo (=sacco di Palermo)..

Solamente a cominciare dagli anni cinquanta del Novecento, una parte del mondo politico (la Sinistra) e del mondo culturale/religioso e giornalistico cominciò a denunciare pubblicamente l'esistenza del torbido fenomeno che da quasi un secolo e mezzo già imbrigliava il vivere e la crescita della terra di Sicilia.

 Davvero nella Sicilia mafiosa del secondo-dopoguerra le elitè siciliane erano ampiamente immerse nel brodo culturale mafioso e la seconda foto riportata su questa pagina immortala il super boss Genco Russo che stringe la mano all'ignaro don Struzzo, fondatore del Partito Popolare (poi Dc).

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