sabato 28 agosto 2021

La musica e i talebani. Gli integralismi di ovunque -sempre- odiano il bello, l'armonioso e il gradevole (compresa la democrazia)

 Talebani, la parola tradotta dalla lingua pashto significa "studente". 

 I talebani sono sorti come gruppo di studenti di scuola coranica in Afghanistan e Pakistan negli anni '90. Sorsero come guerriglieri, quindi soldati, non governativi, oppositori antisovietici in Afghanistan. 

Riflessione:
liberazione non sempre significa...

Solo adesso -e con buona ragione-
l'Europa ha preso piena consape-
volezza di quanto sia stato diverso il
significato della spartizione nel secondo
dopo-guerra fra est ed ovest del Conti-
nente.

Per gli occidentali arrivò il giorno
della liberazione e della democrazia e
in forme molto diversificate del
benessere.
Nell'Europa dell'est ci
fu la liberazione dal nazi-fascismo, ma
capitò subito di dover sprofondare
in un'altra dittatura, quella comunista.

 
 Nell'ambito mussulmano predicano una forma radicale di Islam sunnita, fino al punto che fra i loro propositi da instaurare in Afganistan c'è quello di bandire la musica. Dopo il tanto sangue di queste settimane gli afghani perderanno pure le orecchie, perderanno l’armonia e la melodia, poiché, secondo i talebani, il Corano ripudia la musica. 

La questione in realtà non è così pacifica; infatti per più di un millennio nell’Islam la questione è stata dibattuta e se c’è una scuola che dice che la musica è proibita, esiste un’altra grande scuola che la ritiene consentita perché il Corano non parla esplicitamente di musica. Essa appare in cattiva luce in tanti detti del Profeta, poiché egli l'associava a comportamenti che allontanerebbero da Allah.

Per tanti, persino europei, è il contrario. Tanti non apprezzerebbero il mondo arabo-mussulmano senza il canto del muezzin, quella melodia fatta apposta per strappare la gente da quello che sta facendo in quel momento e farla guardare in alto,  la cima del minareto. Che  il canto del muezzin che chiama alla preghiera non possa definirsi musica?

Nell’Islam, ci sono studiosi che fanno una differenza tra il canto, come quello del muezzin (consentito), dalla musica prodotta dagli strumenti (da vietare). Poi, però, ci sono anche quelli che entrano più nel dettaglio e distinguono tra strumenti e strumenti, ritenendo alcuni strumenti leciti, e altri strumenti illeciti. 

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