mercoledì 21 luglio 2021

Riforma giustizia. Lo vuole l'Europa, si diceva tempo addietro.

  Sulla riforma della giustizia si stanno muovendo manovre che sanno in qualche caso di ricerca di visibilità piuttosto che di merito. È il caso del 5S che cercano visibilità dopo aver perso i 2/3 dell'elettorato.

 Il procuratore di Catanzaro, Gratteri, per la verità  accusa la riforma della prescrizione asserendo che “il 50% dei processi” rischiano  l'improcedibilita'. “E temo che i sette maxi processi contro la ‘ndrangheta che si stanno celebrando nel distretto di Catanzaro – ha proseguito – saranno dichiarati tutti improcedibili in appello”. Il problema, non “riguarda solo i i processi di mafia ma anche i reati contro la pubblica amministrazione”. “Rischiamo la diminuzione del livello di sicurezza per la Nazione, perché con questa riforma converrà ancora di più delinquere”,  insiste Gratteri.

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In cosa consiste l’improcedibilità su cui una parte della magistratura solleva interrogativi?  Se un processo di appello e quello successivo in Cassazione non terminano rispettivamente entro due e un anno tutto si risolve col nulla di fatto.

“Fissare una tagliola con un termine così ristretto”, puntualizza  il procuratore, “annullerà la qualità del lavoro dei magistrati e comporterà un aumento dei ricorsi in appello. Se prima qualcuno non presentava impugnazioni, con questa riforma lo faranno tutti, con l’obiettivo di giungere all’improcedibilità. A questo sarebbe meglio tornare alla prescrizione del reato come era prima della riforma Bonafede, provocherebbe meno danni”.

C’è pero' chi difende la riforma Cartabia e  smentisce quanto affermato da Gratteri: “I sette processi per ‘ndrangheta non saranno improcedibili, perché la riforma Cartabia si applica solamente ai fatti successivi al 1 gennaio 2020”.  Ma Grattieri non si riferiva -ovviamente- ai processi in sé per sé ma alla tipologia di reati che non verrebbero perseguitati.

 Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo,  aggiunge: “La riforma della prescrizione con la norma sull’improcedibilità mina la sicurezza del Paese. E, senza risorse aggiuntive, con tempi così brevi si prospettano conseguenze molto gravi nella lotta alla mafia e al terrorismo".

 In effetti la sintesi della riforma sta tutta nel classificare i reati in base alla gravità. Questo viene già fatto, ma finora non in maniera ufficiale. Nessuno vuole che ci siano impunità su certe tipologie di reati e nessuno vuole che i processi durino trent’anni, per questo un compromesso in entrambi i punti di vista sarebbe la cosa giusta. 

  Per i reati di: Mafia, di terrorismo o contro la pubblica amministrazione, quest’ultimo in base alla gravità, potrebbero servire tribunali ad hoc che non lascino impunito nessuno.

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