giovedì 10 giugno 2021

Vita dei Comuni.

 Riflessioni riprese dai giornali

 La crisi degli ottomila Comuni italiani è palpabile. Non riescono a chiudere i Bilanci consuntivi e meno che mai quelli Preventivi. Il Testo unico degli Enti locali (Tuel) è infarcito di norme caotiche, complicate, che si sono sommate, anno per anno, decennio per decennio, creando un caos che non è più governabile.

 A questo marasma legislativo vanno aggiunte tutte le norme di livello comunale e, per le semi-abrogate Province (tuttavia sempre vive), i Bilanci delle stesse.

 Il caos legislativo deriva dall’incapacità di chi scrive le norme di agire in un quadro razionale, efficiente, professionale. C’è poi l’abitudine di approvare leggi senza coordinarle con le precedenti. Invece, quando si approvano leggi in qualunque settore, esse dovrebbero assorbire e comprendere tutte le precedenti dello stesso settore, senza ricorrere al marchingegno volutamente complicato dei richiami di commi, di articoli, di frasi o addrittura di parole.

Carlo Alberto Tregua-giornalista

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 In Italia è in condizione di dissesto, o pre-dissesto, finanziario un comune su 8, precisamente 1.083 su un totale di 8.389: una realtà sulla quale ha rischiato di avere un impatto significativo la sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 29 aprile scorso che ha definito incostituzionali le norme che hanno consentito di spalmare a oltranza (fino a 30 anni) i debiti degli enti locali in difficoltà finanziarie, stabilendo un obbligo di ripiano ravvicinato. A fornire la fotografia degli enti locali italiani in difficoltà finanziarie è il rapporto elaborato da Csel (Centro studi enti locali) e Adnkronos, dal quale emerge, a livello regionale, la netta prevalenza dei comuni calabresi, seguiti da quelli siciliani e campani. 

Csel (Centro studi enti locali) 

e Adnkronos

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Da quanto sopra, il Decreto Sostegni prevede nuovi aiuti ai Comuni, per evitare il default di tante amministrazioni locali ed -ancora. interventi nel campo della sanità e della lotta alla pandemia per ridurre le liste di attesa negli ospedali, oltre alle spese per i vaccini. 

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