lunedì 21 giugno 2021

Repubblica Italiana. I cittadini ... l'uomo libero, l'uomo consapevole (5)

  Le istituzioni democratiche di cui -almeno nel mondo occidentale- godiamo sono frutto, o comunque derivati dalla Rivoluzione francese. E lo sono non tanto come conseguenza diretta. In ogni paese, da quel fine XVIII secolo, sono seguite lotte, successi e ritorni all'indietro, prima che la democrazia si affermasse un pò ovunque in Occidente.

 La Francia rivoluzionaria aveva combattuto contro un sovrano che nella sua persona cumulava tutti i poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario). Quel sovrano riteneva di essere l'unico rappresentante legittimo della nazione e negava che potesse costituirsi un ulteriore potere concorrente. Da questa situazione è venuto via via a costituirsi il primato del Parlamento come unico rappresentante del popolo e dell'unità della nazione. Da questo nuovo quadro istituzionale e' discesa l'aspirazione ad un sistema che riconoscesse libertà ed eguaglianza attraverso l'elaborazione di un diritto (=complesso di leggi) espressione diretta dei principi che erano stati posti alla base della rivoluzione.

I rivoluzionari francesi (come pure quelli americani) in quel fine Settecento sapevano bene quali fossero i diritti a cui essi aspiravano attraverso il Parlamento e fu da loro, in quanto rappresentanti del popolo, che iniziarono ad essere emanate le "leggi" , espressioni esclusive e privilegiate della "rappresentanza popolare".

Il segno più evidente e permanente dell'avvenuto cambio di regime, di abbattimento dell'ancien regime,  e' stato proprio l'attribuzione del potere di legiferare ad un organismo, il Parlamento, non più espressione delle scelte regie.

I primi provvedimenti post rivoluzionari sembrarono promettere un codice generale delle leggi che fosse semplice, chiaro e conforme allo spirito di ciò che veniva previsto nella legge fondamentale, la Costituzione. L'interesse posto dai rivoluzionari francesi ed americani possedeva radici e motivazioni filosofiche. La gran parte degli uomini di spicco della rivoluzione francese del 1789 si erano infatti forgiati con la filosofia cartesiana  e per loro i postulati razionali erano irrinunciabili.

(Segue)

Nessun commento:

Posta un commento