Quando si è vecchi?
Già negli anni settanta-ottanta il panorama, o meglio l'occhio con cui si giudicavano le persone relativamente all'età era già cambiato: cinquant’anni era una età da adulto nel pieno della sua maturità e delle risorse intellettive e creative. Nulla lasciava pensare alla canizie. Moltissime sono le persone che proprio a cinquant'anni iniziavano una seconda vita, una nuova e diversa attività, un nuovo ed interessante stile di vita.
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Tipica immagine dei paesi di Sicilia negli anni Cinquanta. Uomini cinquantenni già "vecchi". La foto dà il senso della miseria diffusa in tutti i centri rurali dell'Isola. |
Leggo su libri e riviste che il trionfo biologico è dovuto alla migliore nutrizione, allo sviluppo della medicina, ai controlli preventivi e a quelli periodici.
Quanto stiamo dicendo vale -purtroppo- nei paesi dell’Occidente, ma non lontano da noi, in Africa, sono i bambini di cinque-dieci anni che muoiono di fame.
Nel ricordo di chi scrive, la svolta e la convinzione che la realtà che ci circonda non è un "dato" della natura, ma una situazione in mano all'uomo (alla politica, soprattutto), è scattata negli anni sessanta del Novecento, con i primi governi di Centro-Sinistra. L'eclisse dei governi conservatori degli anni precedenti segnò la svolta su come leggere diversamente il corso della natura.
Precisiamo:
Ai nostri giorni, nei periodi di crisi, quando le aziende falliscono e chiudono o vengono severamente ridimensionate e quando improvvisamente le persone di cinquanta o più anni si trovano a dover ricominciare, anche se hanno una buona esperienza di lavoro e nessuno li vuole più, ed entrano in una zona vaga, senza essere in età pensionabile e nello stesso tempo neppure più forza di lavoro appetibile, lo stress e la vecchiaia appare precocemente e quanto abbiamo sopra evocato non vale più.
Ci auguriamo che questo post-pandemia che stiamo vivendo attualmente non porti a tanta gente timori e preoccupazioni circa il domani. Nello stesso tempo però notiamo che da quando i governi ondeggiano fra sovranisti, finta Sinistra che ha perso la bussola e peggio ancora fra populisti che non hanno mai letto un libro, la crisi e la paura del domani sono alimentate da aziende che non assumono neppure i giovani.
Il mercato del lavoro deve riaprirsi e -quando avverrà- accadrà ovviamente per chi ha trent’anni e non per chi ne ha compiuti più di cinquanta. Ed allora le preoccupazioni e lo stress non consentiranno di traguardare i cent'anni.
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Abbiamo provato a trattare di futuro, di POLITICA, sia pure a grandi spanne. I media, specialmente quelli in mano ai partiti, non ragionano più di POLITICA, fanno propaganda spicciola, che siano populisti ufficiali o populisti di fatto.
La verità italiana è che qui, nel nostro Paese, non esistono più i veri partiti politici. Assistiamo a spettacoli fra gente incompetente, peraltro non gradevoli. Non è un caso se il Presidente della Repubblica ha dovuto chiamare alla guida del governo un tecnico: Mario Draghi.
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