martedì 22 giugno 2021

Castelli e casali. Dagli arabi agli aragonesi: piccoli appunti e suggerimenti (3)

 Il proposito delle pagine "Castelli e casali. .."

 Vogliamo contribuire a dare senso e comprensione ai tanti perchè del territorio su cui sorge Contessa Entellina, la località entro cui tanti di noi siamo nati ed abbiamo trascorso parte degli anni della vita. La stessa località in cui sono nati e poi emigrati tanti antenati di gente che oggi vive in vari paesi del pianeta. Gente in diaspora che conserva memoria dei racconti familiari.

 Ci proponiamo di raccontare la vicenda storica della Sicilia Occidentale e per quanto potra' risultare documentabile la vicenda storica di quella parte più delimitata che costituisce il territorio su cui insiste la comunità di Contessa Entellina. Fermeremo -per intanto-  la ricostruzione storica e la narrazione al XV-XVI secolo, il periodo in cui il territorio accoglie gli arbëreshë e quando, indipendentemente dai nuovi arrivati, l'assetto socio-economico ed istituzionale della Sicilia cambierà sia pure con tempi lenti il proprio volto: al Medio Evo subentrerà infatti l'Evo Moderno. 

 Questa breve introduzione spiega gia' la titolazione "Castelli e casali. ...".

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Alcuni flash, dal crollo dell'Impero d'Occidente

1)  Era l'anno 440 quando nei pressi di Marsala (allora Lilibeo) sbarcarono i "Vandali" di Genserico, provenienti dall'Africa. Di quell'evento nella memoria dell'Isola è rimasta traccia fino ai nostri giorni: ovunque in Sicilia -ogni volta che avvengono disavventure che siano naturali o prodotte dagli uomini- si è soliti esclamare "pare che siano passati i Vandali". Dove i Vandali passavano effettivamente facevano terra bruciata; i testi di storia ricordano -fra i mille e mille eccidi- l'assassinio di due vescovi, Pascasino di Lilibeo e Mamiliano di Palermo. Genserico dopo parecchie scorrerie e ruberie tornò in Africa, ma nel 455, con il nuovo quadro politico che registrava l'ormai irreversibile declino dell'Impero Romano in Occidente, tornò per saccheggiare quanto c'era ancora a testimonianza e ricordo della civiltà romana.

2)  L'Impero d'Oriente con capitale Costantinopoli nel prendere atto dell'irreversibile crollo della parte occidentale dell'eredità e della civiltà romana tardò a raccogliere i fili della riscossa. Un suo ufficiale, Marcellino, con le truppe imperiali riuscì a impadronirsi dell'Isola ma non per incorporala nell'Impero di Costantinopoli. Avvenne successivamente che ad Agrigento nel 456 le truppe romano-bizantine sconfissero i Vandali e misero pure in fuga i ribelli al seguito di Marcellino, costretto a ritirarsi in Dalmazia. Avvenne ancora, che nel 463, il vandalo Genserico -memore delle ricchezze che sussistevano nell'Isola-  sbarcò nuovamente per ulteriori saccheggi. A liberare l'Isola fu ancora -in seguito al perdono imperiale- Marcellino, affiancato questa volta da Basilisco, fratello dell'Imperatore Leone che siedeva a Costantinopoli.

Simbolo della presenza
ostrogota in Sicilia.

3) La vicenda dei Vandali nell'Isola si prolungò, con alterne fortune, fino al 476, l'anno dell'ufficiale e definitiva estinzione dell'Impero Romano d'Occidente. Fu in quell'anno che, secondo lo storico siciliano Michele Amari, Genserico cedette l'Isola, la parte di Isola che controllava in contrasto con i bizantini, ad Odoacre. Ai barbari di Odoacre nel 491 subentrarono  i Goti, gente di religiosità ariana. Con Teodorico sia la Sicilia che l'intera penisola trascorse un periodo di relativa pace, anche perchè egli si era riconosciuto subordinato all'Imperatore bizantino, operando tuttavia nei fatti nella massima indipendenza.

4) I rapporti di Teodorico con l'Impero via via si inasprirono e nel 524  l'Imperatore Giustino dispose la chiusura di tutte le chiese ariane presenti nell'Isola.  Fu quello un periodo di vaste sommosse e quando il 30 agosto 526 Teodorico morì il governo di Costantinopoli decise di assumere in proprio il controllo dell'Isola. D'altronde erano forti i legami culturali e religiosi oltre che commerciali della Sicilia e del meridione italiano con l'Impero. Alla guida della Sicilia fu inviato il generale Belisario che la liberò dalla presenza gotica. 

Iniziò per la storia della Sicilia l'epoca bizantina che sarebbe durata fino all'827.

NOTE:  

==Con il governo bizantino in Sicilia continua a permanere la precedente giurisdizione religiosa costantinopolitana.  Continua pure la sopravvivenza nell'uso corrente della popolazione della lingua greca, qui radicata sin dall'era classica.

==Mediante il blog compiremo i percorsi storici che ci siamo proposti in materia di territorio, viabilità, casali e castelli della Sicilia Occidentale proprio a cominciare dal periodo bizantino, con Bellissario. Il tutto entro modalità, linguaggio e spazi utili per un blog.  Altro potrà essere l'edizione libraria.

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