mercoledì 5 maggio 2021

Ei fu. Passioni e giudizi storici a duecento anni dalla morte di Napoleone

Una personalità complessa

 Chi è stato Napoleone? Non v'è dubbio che è stato una figura gigantesca, indipendentemente che la si vuole giudicare con occhio benevole o meno. I giudizi sul personaggio  sono -ed è inevitabile- contrastanti, però tutti o quasi tutti dobbiamo riconoscere che egli ha lasciato tracce profonde nel modellarsi della nuova Europa, quella che dopo di lui è entrata nella "contemporaneità" e che si è aperta al progresso civile.

 Per alcuni, forse per tanti, Napoleone è stato un uomo battagliero (un eroe?), l'uomo del destino in un'era romantica.  Per quel grande tedesco ed amante della Sicilia, Goethe, in Napoleone si è potuto assistere al "compendio della storia", mentre per Hegel, filosofo e poeta, quell'Imperatore ha impersonato "l'animo del mondo".

 Per lo storico russo Albert Masnfred, di cui riportiamo su questa pagina la copertina del suo libro sull'imperatore dei francesi, è stato "un grande stratega, un illustre uomo di Stato, un personaggio dal singolare destino". Per parecchi poeti europei quell'imperatore nato in Corsica, quando l'isola dalla Republica genovese è passata alla Francia, è stato il simbolo del genio umano alle prese col destino, punito perchè troppo audace ed inchiodato alla fine -come Prometeo- sulla roccia dell'Isola di Sant'Elena.

Non manca, comunque, chi lo dipinge come un "mostro", una "tigre", un "lupo", "Satana" in persona (Theodor Körner, poeta e patriota tedesco). Per i monarchici francesi, legati alla monarchia ante-Rivoluzione, egli è stato un "brigante", "l'orco di Corsica" e, ancora, per i cattolici francesi, l'esecutore del razionalismo ed il figlio del secolo dei lumi, fondatore delle "università" laiche. Per i "democratici" ancora in fase nascente, Napoleone è stato il soffocatore di tutte le libertà sorte dalla Rivoluzione, oltre che il sosternitore della borghesia commerciale ed industriale. Per tanti altri Napoleone non è stato che l'Anticristo e la personificazione dell'Apocalisse che attraversò in quel primo Ottocento gran parte dell'Europa.

A fronte dei tanti, e contrastanti, giudizi, chi oggi legge le infinite biografie del personaggio non può concludere che "egli è stato sicuramente un tiranno", ma un tiranno illuminato. In più aspetti della sua opera non può che rilevarsi sia la continuità della Rivoluzione francese che l'affossamento di tante idealità sorte con la Rivoluzione. Alcuni storici più benevoli lo considerano il mediatore fra lo spirito della Rivoluzione francese e quello dell'Anciene régime.

Nell'esilio di Sant'Elina, Napoleone ebbe tempo e modo per riflettere su quanto aveva operato. Ovviamente in quell'isola sperduta nell'Oceano egli puntò ad esaltare quanto aveva compiuto sconvolgendo gli equilibri dell'antico continente, si rammaricò di quanto non riuscì a compiere e ripercorse l'intera sua vita definendosi ora "liberale", "democratico", "repubblicano", "moderno" e "rigeneratore dei popoli" ed ora "antesignano delle riforme sociali", "distruttore degli abusi e del fanatismo". Si riconobbe e si definì "dittatore" però -a suo giudizio- per necessità,  ed ancora si riconobbe razionalista seppure religioso, amante della patria e al contempo della gloria. Nella sua personale valutazione, avere tenuto l'intera Europa sotto il fuoco delle guerre di conquista è potuto avvenire perchè le sue erano "guerre di liberazione".

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In conclusione della riflessione: chi fu veramente Napoleone?

  Nel contesto di quell'epoca che usciva dalla "modernità" e che imboccava l'epoca della "contemporaneità", in Napoleone non possono che ritrovarsi sia luci che ombre, vittorie e sconfitte, male terribile e bene nascente. 

  Napoleone è -e resta- simbolo dei tormenti della Rivoluzione che lasciava alle spalle -almeno in Europa- il feudalesimo medievale e liberava risorse umane fino ad allora sottomesse. 

  Oggi sicuramente lo giudicheremmo (con parametri novecenteschi e del terzo millennio) un fascista,  avendo egli soffocato le libertà illuministiche e tuttavia non si può negare che egli insegnò ai popoli la via per conquistare le stesse libertà da lui soppresse, avendo egli -infatti- demolito l'ancien règime

  Napoleone? 

  Un uomo unico che ha fatto tanto di positivo e di negativo e che nel contempo ha tanto insegnato al punto da diventare una "leggenda".

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